lunedì 25 gennaio 2010

Prodi: un'occasione persa per stare zitto e fare bella figura

Nella intervista che l'ex presidente del consiglio, Romano Prodi, ha rilasciato al quotidiano del suo amico pregiudicato, Carlo De Benedetti, ha dimostarto, seppur non ce ne fosse bisogno, che il silenzio è d'oro.



CRISI: PRODI, ITALIA PIU' GIU' DEGLI ALTRI. DISOCCUPAZIONE MORDERA' ANCORA

Roma, 23 gen - ''La crisi e' grave perche' quando il reddito diminuisce tra il 4 e il 5 per cento siamo in una dimensione ben superiore a quella di altri Paesi, altro che storie''.

Parole di Romano Prodi, intervistato da 'Repubblica' e di reazione all'affermazione di Berlusconi che 'l'Italia va avanti' e che reagisce alla crisi meglio di altri.

Invitato a fare una previsione generale, Prodi ha affermato: Non usciremo dalla crisi con le armi e la guerra come nel '29, fortunatamente non ci sono le condizioni. Ma neanche con scoperte rivoluzionarie che possono cambiare l'intero corso dell'economia. Ce la faremo solo se nuovi popoli arriveranno ad elevati livelli di sviluppo. Quella e' la direzione nella quale l'economia italiana, esportatrice di prodotti di qualita' per definizione, deve andare. Per farlo abbiamo bisogno di un mondo che riprenda e abbiamo ache bisogno di saper correre in tutte le spiagge del pianeta''.

Alla domanda se per l'Italia sara' dunque un nuovo anno in salita, Prodi ha detto che ''purtroppo sappiamo che la ripresa dell'occupazione segue di due o tre trimestri quella dell'economia, perche' le imprese cominciano ad assumere solo quando la capacita' produttiva viene utilizzata appieno. E siccome la ripresa vera ancora non c'e', la disoccupazione continuera' a mordere ancora per parecchio tempo''.

Occorre rimettere mano al nostro sistema di ammortizzatori sociali? ''Fuori di polemica, la crisi -ha risposto Prodi- ha messo in rilievo alcune riforme da fare subito per dare velocita' ed elasticita' al sistema, sia nel campo delle pensioni che in quello degli ammortizzatori sociali. Prima ancora bisogna pero' intervenire nel campo della ricerca, dello sviluppo e dell'innovazione. Noi esportiamo cose raffinate, non c'e' dubbio. Ma guardando alle invenzioni degli ultimi trent'anni, dal fax ai telefonini, beh, l'Italia non ha ideato nulla di quel che ha cambiato i consumi di massa. Dobbiamo rientrare in questo giro, magari in societa' con partner europei''.