martedì 26 ottobre 2010

Quale garanzie hanno gli elettori che hanno votato Gianfranco Fini?

Durante la campagna elettorale Gianfranco Fini s'impegno a realizzare il programma del PDL, ma strada facendo e per motivi prettamente personali, ha cambiato opinione su tutto.
Queste sue ultime dichiarazioni ne sono la prova regina.
Resto dell'idea che sarebbe stato meglio, molto meglio, andare subito al voto e chiedere a tutti gli italiani cosa fare. Ma la pavidità di alcuni e l'insicurezza basata sui sondaggi e gli opportunismi hanno fatto perdere l'occasione regina. Se fossimo andati a votare subito dopo la fuoruscita di Fini dal PDL, il voto popolare avrebbe sancito una volta per tutte che i tradimenti degli ideali si pagano. 
Il Signor Fini non avrebbe potuto organizzare un partito, come invece sta facendo, e non superando la soglia dello sbarramento avrebbe fatto la fine del compagno Bertinotti del quale ne sta seguendo pedissequamente le gesta e le richieste.
Col tempo che passa gli italiani tendono a dimenticare e su questo Fini conta molto. O almeno ci spera.

Ecco le sue ultime dichiarazioni: 

Governo, Fini avverte Berlusconi
"Se cade si apre fase nuova"
Il presidente della Camera contro il "partito carismatico" poi annuncia: "Presenteremo una proposta di aumento delle tasse sulle rendite finanziarie al 25%". "Un altro esecutivo non sarebbe un colpo di Stato"

ASOLO (Treviso) 23/10/2010 - Gianfranco Fini torna a proporre i suoi distinguo da Silvio Berlusconi e dal Pdl e, a più riprese nel corso di diversi interventi attacca il "partito carismatico", avverte il Cavaliere che se il suo governo cade "si apre una fase nuova" e precisa: "Un nuovo esecutivo non sarebbe un colpo di Stato". Poi chiede "un aumento delle tasse sulle rendite finanziare del 25%" (Cavallo di battaglia del compagno Bertinotti, NdB). Colpi in sequenza contro i capisaldi del berlusconismo: il partito, il governo e la battaglia antifisco.

 Su quello che chiama "il partito carismatico" Fini è chiarissimo: "E' il miglior strumento per vincere le elezioni, ma il peggiore per governare perché deriva dal fatto che il cosiddetto partito carismatico forse non è 'cosiddetto', essendo basato su un rapporto diretto tra il leader e il popolo, essendo spesso senza intermediari, senza un dibattito interno e una democrazia".

Quanto al governo il presidente della Camera ricorda che Fli "è determinante per tenere in vita la maggioranza ", si tratta di vedere se il governo "è in grado di cambiare passo, di aggiustare il tiro" su alcuni temi, come sud, povertà, la stessa riforma della giustizia. Se non accadesse, "su alcune leggi potremmo votare contro. E se ciò portasse alla caduta del governo, allora si aprirebbe una fase nuova". Fase nuova che, specifica il leader di Fli, non significa immediate elezioni. In caso di crisi dell'esecutivo, spiega "è del tutto evidente che con la Costituzione vigente il presidente della Repubblica ha il diritto dovere di verificare se può nascere un altro governo, chi dice il contrario in qualche modo si pone contro la Costituzione, fuori dalla Costituzione. Poi, del tutto diverso è il discorso dell'opportunità politica".

Fini ha aggiunto che "Berlusconi ha il diritto di governare, ma anche il dovere di governare. Non dica ciò che farà quando si voterà ma cosa vuole fare ora che il voto non c'è" per risolvere i "problemi che gli italiani affrontano quotidianamente".

Poi annuncia che Futuro e libertà presenterà in parlamento un emendamento per alzare l'aliquota di tassazione delle rendite finanziarie dal 12,5 al 24-25%, in linea con la media europea. "La tassazione delle rendite finanziarie - ha detto il fondatore di Fli - non è né di destra né di sinistra e con le nuove entrate si può finanziare la riforma dell'università".

[FONTE]