giovedì 2 giugno 2011

Soltanto l'ex tutto, già pm, può dire questa cosa di grande intelligenza ed acume!

Di Pietro: “Berlusconi è un malato psichico”
 
Il premier Silvio Berlusconi e’ “una persona che non ha la testa sulle spalle, e’ una persona malata psichicamente e un pericolo per l’Italia“. Lo afferma il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro, ai microfoni di Sky Tg 24, facendo riferimento alle parole del presidente del Consiglio rilasciate “all’estero contro la magistratura e il presidente della Camera“. Berlusconi, insiste l’ex pm, “se ne deve andare” e l’Idv e’ pronto “a staccare la spina a questo governo“.

SILVIO? TERRORISTA POLITICO – Di Pietro ha rilasciato le dichiarazioni al termine della riunione dei 132 coordinatori locali dell’Italia dei Valori a Clanezzo (Bergamo): ”Che se ne fa l’Italia – ha inoltre chiesto – di un presidente del consiglio che va all’estero e parla male delle sue istituzioni piu’ importanti, come la magistratura e la Camera dei deputati che rappresenta l’intero popolo? Uno, chi si comporta in questo modo e’ un terrorista politico“.

(Berlusconi si limitato a parlare, mentre l'ex tutto Di Pietro ha comprato una pagina intera sul quotidiano britannico Herald Tribune per "sputtanare" il premier Berlusconi e tutti gli italiani che lo hanno votato. Quindi chi è il terrorista politico? NdB)


GOVERNO DEL MALE – Per il leader dell’IdV il vero governicchio è quello odierno. “L’Italia ha bisogno di liberarsi di Berlusconi – ha spiegato Di Pietro – il suo e’ il governo del male, della P2, della P3, della cricca, delle leggi ad personam. Ma per liberarsi di Berlusconi ci vuole uno scatto di orgoglio da parte dei finiani, che hanno detto di pensare alla questione morale ma stanno per dargli la fiducia e diventare complici“.

[Fonte 1]  

Perchè l'ex tutto invece di cantar vittoria (degli altri) non pensa ai fatti del suo partito/associazione.

Antonio Di Pietro flop: l’Italia dei Valori perde il 40% dei voti in un anno

Dietro l’affermazione di De Magistris, niente: il partito in difficoltà perde consensi a destra e sinistra

La vittoria di De Magistris è un’affermazione soprattutto personale. La débacle dell’Italia dei Valori invece è davvero globale: un ridimensionamento forte, fortissimo rispetto alle precedenti elezioni, sulla quale il partito di Antonio Di Pietro dovrà riflettere. Ne parla Fabio Martini sulla Stampa:

Ma nella vita e (forse) nel futuro dell’Italia dei Valori c’è una novità: dopo tre anni vissuti da partito della sinistra radicale, gratificato da continui incrementi elettorali, ieri mattina l’Idv si è svegliato più piccolo. Decisamente ridimensionato rispetto all’exploit delle Regionali dell’anno scorso. 

Le percentuali raccolte dal partito di Tonino nelle città clou sono eloquenti: a Torino il 4,8%(rispetto al 9,5%del 2010), a Milano il 2,5%, a Bologna il 2,7%, a Cagliari il 3,5%. Ovviamente fa eccezione Napoli, dove la lista Idv, tirata da Luigi De Magistris, si mantiene (con l’8,1%) ai livelli del 2010.

Il resto, come si suol dire, è mancia:

  Ma nel resto dei comuni più importanti, l’Idv resta sempre sotto la soglia critica del 4%, quella necessaria per entrare in Parlamento. Il tutto è sintetizzato da un dato elaborato dall’Istituto Cattaneo: «L’Idv realizza un buon risultato rispetto alle comunali» del lontano 2006, ma in confronto con le Regionali perde 62 mila voti», smarrendo per strada «il 40,7% dei propri consensi». Con quei voti si “ingrassano” la Sel di Vendola, il Cinque Stelle di Grillo, persino i redivivi comunisti della Federazione della sinistra. Sostiene Renato Cambursano deputato dipietrista di Torino: «Al Nord l’Idv si è ridotto ad una presenza simbolica, mentre al Sud l’uomo simbolo è diventato De Magistris. L’identità del partito è cambiata, siamo diventati un partito di estrema sinistra e movimentista, ma su questi due terreni gli elettori hanno mostrato di preferire gli originali -Vendola, Grillo e i comunisti – rispetto alla copia…».

L’emorragia verso SEL e Grillo è soltanto tamponata dall’exploit di De Magistris:

Eppure, l’exploit di Luigi De Magistris a Napoli aiuta l’Idv a restare sotto i riflettori, oscurando la flessione alle amministrative. Certo, nessuno può dire quanto Di Pietro sia felice del successo del suo amico-rivale, considerando che nei mesi scorsi i due ex pm si sono scambiati «carezze » poco amichevoli. Nei giorni dell’abbandono dall’Idv del duo Scilipoti- Razzi, DeMagistris parlò «di questione morale grande come un macigno» e l’altro replicò: «A volte chi critica è interessato a prendere lui stesso il posto di chi viene criticato». Un duello concluso da una battuta non elegantissima di De Magistris al congresso del partito: «Tra me ed Antonio ci sono venti anni di differenza. Per mia fortuna e sua sfortuna». In queste ore, anche nella battaglia di Napoli, i due vestono panni diversi. Di Pietro, scottato da un risultato nazionale poco gratificante, cerca di tenere i collegamenti col Pd e con Pier Luigi Bersani, che vorrebbe arrivare ad un apparentamento con De Magistris.
  
[Fonte 2]