giovedì 5 agosto 2010

2 case e 2 misure per il giornalismo italiota

Con questo post chiudo il sequel, per effetto nausea,  sulla casetta monegasca abitata dal "cognato" del presidente della Camera, Gianfranco Fini. Il Riformista, quotidiano di sinistra, è l'unico che precisa il pessimo comportamento dei giornali italiani, Corsera e Repubblica in testa,  sulla scandalosa questione e sui silenzi dell'ex camerata Fini, ora moralista e giustizialista.

2 case e 2 misure per il giornalismo
di Fabrizio d'Esposito
 
Due case e due misure. La casa di Scajola, con vista Colosseo. La casa a Montecarlo della discendente fascista di Colleoni, quello con tre attributi, finita al “clan” Tulliani.
 
Il giornalismo italiano non finisce mai di sorprendere. La notizia, dunque. Una settimana fa, Gian Marco Chiocci del Giornale di Vittorio Feltri ha scoperto che a Montecarlo c'è un appartamento di 75 metri quadrati abitato da Giancarlo Tulliani, fratello della nuova compagna del presidente della Camera, Elisabetta. La storia ha un antico sapore di destra: la casa faceva parte dei beni che la nobildonna Anna Maria Colleoni lasciò in eredità ad An, nel 1999, per la «buona battaglia» del partito. Abbandonata per quasi dieci anni, l'abitazione nel 2008 viene venduta da An a una società off shore (non immobiliare) con sede ai Caraibi, la Printemps Ltd. Prezzo messo a bilancio del partito finiano: 67mila euro, a fronte del milione e mezzo offerto da alcuni residenti di Montecarlo tre anni prima, nel 2005. Contestualmente la Printemps rivende la casa a una sua società gemella, Timara Ltd, per 330mila euro e la dà in locazione a Giancarlo Tulliani.
Una storia enorme. Che però giace per giorni solo su due quotidiani. I più berlusconiani d'Italia: oltre al Giornale di Feltri, anche Libero di Maurizio Belpietro. Così il duello finale tra il Cavaliere e l'ex delfino Gianfranco fa piegare il valore oggettivo della notizia, innegabile, alle convenienze politiche di parte.

C'è chi bastona Fini e chi no. Le polemiche si sprecano. Due case e due misure, appunto, per comparare Scajola e Fini. Epperò. A Feltri e Belpietro, secondo molti i dioscuri del giornalismo con il manganello, va dato atto che hanno menato in entrambi i casi, contribuendo pure alle dimissioni del ministro dello Sviluppo economico. Da ieri, poi, la notizia sugli altri quotidiani c'è finita. Per un motivo semplice: i legali di Tulliani hanno annunciato querele varie. Perché nel frattempo l'indagine giornalistica, oppure il «trattamento Boffo», con riferimento alla vicenda dell'ex direttore di Avvenire, si è ampliata anche alla precedente relazione di Elisabetta Tulliani. Quella con l'ex patron del Perugia calcio Lucianone Gaucci, che prima di fuggirsene latitante a Santo Domingo per i suoi guai giudiziari intestò una marea di beni a Elisabetta. Di qui un'altra querelle perché adesso Gaucci, tornato in Italia, li rivorrebbe indietro e ha fatto causa all'intera famiglia Tulliani: Elisabetta, il fratello Giancarlo, il papà Sergio e la mamma Francesca Frau.

Dall'inner circle del presidente della Camera, riferiscono che «Gianfranco è letteralmente furioso» e per questo motivo sarebbe pronto a ributtare nell'arena politica la questione del conflitto d'interessi del premier (il Giornale è di proprietà di Paolo Berlusconi). Non solo: ieri il suo portavoce Fabrizio Alfano ha annunciato altre querele: «Il presidente della Camera Gianfranco Fini ha conferito incarico all'avvocato Giulia Bongiorno di agire in sede legale contro il Giornale e il suo direttore per aver pubblicato negli ultimi giorni una serie di notizie false e diffamatorie riguardo alla cessione, da parte di Alleanza Nazionale, di un immobile ubicato a Montecarlo. ll presidente Fini non è titolare dell'appartamento, e non sono a lui riconducibili le società che hanno acquistato l'immobile. Del pari è falsa la notizia relativa alla cifra versata quale corrispettivo». Questa la reazione del Diretur: «Quereli pure. Ride bene chi ride per ultimo». In ogni caso, resta la sostanza del problema politico-giornalistico: da quando Fini è diventato l'anti-Berlusconi per eccellenza scrivere del clan Tulliani per molti è diventato difficile e sconveniente, nonostante le notizie.

Eppure il peso della famiglia della nuova compagna del presidente della Camera sembra sia molto importante. Un problema grande più e quanto di una casa, seppur a Montecarlo, per il leader di Futuro e Libertà. Come dimostrano gli scoop passati di Dagospia, anche questi ripresi con le molle dai media italiani, sugli affari Rai dei Tulliani: prima il fratello Giancarlo, poi la mamma Frau.

La Fineide di Feltri pare sia destinata a proseguire nei prossimi giorni con altri colpi, compresa un'intervista verità a Gaucci sulla sua ex fidanzata. E chissà se il patron tirerà fuori un ricordo particolare della sua relazione con Elisabetta Tulliani. Ossia di quando la accompagnò nel 2004 alla sede nazionale di Forza Italia per tentare di inserirla nella lista azzurra per le europee. Ma i vertici forzisti dissero di no e lei rimase molto delusa.

[FONTE