domenica 30 gennaio 2011

Ecco una valida testimonianza su come agiscono gli "intellettuali di sinistra".

Michele Santoro
 Fin dai tempi delle 800 firme degli  intellettuali di sinistra contro il Commissario Calabresi, il cui animatore fu Adriano Sofri, segretario di Lotta Continua, che venne poi riconosciuto e condannato anche quale mandante dell'omicidio del Commissario, ed a quelle recenti a favore del pluriomicida Cesare Battisti, l'intervista fatta ieri, 29 gennaio, ad un noto giornalista estero - Martin Simek - definito il "Santoro" olandese,  chiarisce oltre ogni ragionevole dubbio quella che è la ramificazione internazionale di questa pseduo intellighezia democratica di sinistra,  capeggiata in Italia dal quotidiano la Repubblica, che ha fatto diventare un'arte, diffusa e coordinata insieme ad alcuni giornali esteri - il francese Le Monde, lo spagnolo El Pais ed il britannico Economist per citarne alcuni -.
Arte illustrata finemente nella lirica classica tratta dal Barbiere di Siviglia di G. Rossini:

La calunnia è un venticello
Un'auretta assai gentile
Che insensibile sottile
Leggermente dolcemente
Incomincia a sussurrar.
Piano piano terra terra
Sotto voce sibillando
Va scorrendo, va ronzando,
Nelle orecchie della gente
S'introduce destramente,
E le teste ed i cervelli
Fa stordire e fa gonfiar.
Dalla bocca fuori uscendo
Lo schiamazzo va crescendo:
Prende forza a poco a poco,
Scorre già di loco in loco,
Sembra il tuono, la tempesta
Che nel sen della foresta,
Va fischiando, brontolando,
E ti fa d'orror gelar.
Alla fin trabocca, e scoppia,
Si propaga si raddoppia
E produce un'esplosione
Come un colpo di cannone,
Un tremuoto, un temporale,
Un tumulto generale
Che fa l'aria rimbombar.
E il meschino calunniato
Avvilito, calpestato
Sotto il pubblico flagello
Per gran sorte va a crepar. 

L'intervista spiega esattamente questo meccanismo e sul come colpisce chi non si adegua ad esso.  

Martin Simek
 Anche il Santoro olandese bacchetta Annozero: "Regime in Italia? Non c'è mica il comunismo..."

Martin Simek è uno degli anchorman più famosi d'Olanda e si divide tra Amsterdam e le coste della Calabria: "Santoro? Non è un giornalista ma un attore che recita male la parte del conduttore. Nel mio Paese non gli permetterebbero di fare un programma così fazioso"

Conosce bene l'Italia (si divide tra Amsterdam e le coste della Calabria) ed è uno dei più noti giornalisti ed anchorman d'Olanda.

Martin Simek, che ne pensa di «Annozero»?
"Non mi piace. Questione di braccio".

Che braccio?
"Quello di Santoro, no? Avrà ben notato che per tutta la puntata non lo abbassa mai. Sempre lì a gesticolare...".

No, non l'avevo notato. Ma che c'entra?
"Quello è l'atteggiamento di un attore, non di un giornalista. Santoro recita, e male, la parte del conduttore. Come si fa a prendere sul serio uno che parla così... Dovrebbe prendere esempio da Celentano".

Il molleggiato?
"Certo. Lui sì che è affidabile: rilassato ma concentrato al tempo stesso. Quello che dice Celentano dallo schermo è genuino. Non dico che sia giusto o che la gente debba prenderlo per verità assoluta. Dico solo che quando Celentano dice una cosa, si vede che ci crede. E quindi induce il telespettatore ad ascoltarlo e a riflettere. E a trarre poi le proprie conclusioni autonome".

Come dovrebbe fare un buon giornalista.
"Già. Ma Santoro è l'opposto di questo. Lui non conduce un dibattito, ma fomenta lo scontro tra i vari ospiti. E tiene le redini del programma in modo da far passare per vera una tesi pregressa. Che, puntata dopo puntata, è sempre contro il vostro presidente del Consiglio".

A proposito del premier, lei gli ha appena dedicato un libro: "Berlusconi, una leadership moderna"
"Ma non sono un fan di Berlusconi".

Non lo metto in dubbio...
"Forse lei. Ma qui in Olanda io ho questa etichetta. Colpa di "Repubblica"".

Scusi?
"In genere in Olanda i giornalisti, ma accade in quasi tutto il nord Europa, quando devono parlare dell'Italia, leggono "Repubblica". E basta. Quindi chiunque tenti, come ho fatto io, di trattare il caso Berlusconi in modo freddo, distaccato, cercando di dare una visione analitica del fenomeno, e dunque senza parlare di regimi, viene indicato come fan del Cavaliere". 

Beh, il "regime italiano" e l'"allarme democratico" sono peraltro due cavalli di battaglia della retorica nei programmi di Santoro.
"Ma non scherziamo. Io sono fuggito da Praga, la mia città natale, a vent'anni, quando arrivarono i carrarmati sovietici. Quello sì che era un regime".

E la libertà d'espressione, secondo lei, in Italia è garantita a tutti?
"Il fatto stesso che Santoro faccia un programma del genere lo conferma. In Olanda del resto non glielo permetterebbero. Lo fermerebbero prima".

Nei libertarissimi Paesi Bassi?
"Certo. Ma questo vale per quasi tutti i vostri talk-show".


Perché?
"Tutti che urlano, si interrompono, non si capisce niente".

Non si salva nulla?
"L'ultima volta che la vostra tv mi ha interessato è stato il 14 dicembre scorso".

Che programma era?
"La diretta da Montecitorio delle dichiarazioni di voto di fiducia al governo. Non molto emozionante, ma almeno lì i politici potevano fare un discorso senza essere interrotti. Da voi questo non capita mai".

Mi permette un'ultima domanda?
Prego"

Ma ha lei Berlusconi piace?
"Non mi piace non mi dispiace"

Una risposta più democristiana che olandese.
"Allora, le farò un esempio. Io adoro il tennis. Da sempre. Ma il tennis di oggi non mi piace molto. Non c'è più eleganza, classe o stile".

Dunque?
"Ora, anche se il tennis moderno non mi piace, non potrei mai negare che Nadal sia un campione assoluto, un fuoriclasse. E' il giocatore perfetto per questo tipo di tennis".

Quindi Berlusconi è il più bravo dei politici in una fase però in cui la politica è brutta?
"Esatto. Aspettate e vedrete. Berlusconi è stato un precursore. I prossimi grandi leader saranno simili a lui".

di Matthias Pfaender

[Fonte