domenica 9 gennaio 2011

Il Signor D'Alema spera sempre nella memoria corta degli italiani!

Non è passato un secolo, ma pochi anni, quando era notorio urbi et orbi che il Signor D'Alema, ma non soltanto lui, acquistava le scarpe presso un artigiano calabrese della provincia di Cosenza il cui costo non era affatto alla portata degli operai.
Se ben ricordo il loro prezzo era di circa mille euro al paio.

Adesso, toccato nel vivo, dichiara di acquistare scarpe da 29,00 euro. Ecco l'articolo in questione:

St. Moritz, D'Alema replica al premier: «Niente cachemire e scarpe da 29 €».

L'esponente Pd: «Berlusconi domina l'informazione. L'attacco a me è il segnale che lui pensa al voto»

Proprio non ci sta Massimo D'Alema a farsi definire da Silvio Berlusconi «comunista al cachemire». E così, approfitta di una intervista concessa al Riformista per replicare al presidente del Consiglio. Prendendo spunto da una foto pubblicata su Chi che ritrae l'esponente Pd e la moglie a St. Moritz, il premier aveva dichiarato che «i comunisti ci sono, esistono eccome» e che «non è un cachemire che può cambiare il cervello e il cuore della gente». Nessuna vacanza a St. Moritz replica ora D'Alema, ma solo una gita. E senza sciarpa di cachemire. «Non che sia un crimine andarci - ha voluto precisare l'ex ministro -. Sono andato in vacanza in un paesino dell'Engadina, meno costoso. A St. Moritz sono stato in gita. Non c'ero mai stato».

«IL GIACCONE? VECCHIO» - E non solo la sciarpa non era di cachemire (Sicuramente di plastica e presa alla COOP, NdB). Ma «il giaccone - ha voluto sottolineare D'Alema - è un vecchio giaccone (Anche questo della COOP? NdB). Le scarpe le ho comprate da Decathlon, pagandole ventinove euro, possono testimoniarlo le tante persone che hanno fatto la fila con me». Per l'esponente Pd, tuttavia, il punto non è «la campagna qualunquista. Questo attacco -sottolinea- non è casuale. È il segnale che Berlusconi pensa alle elezioni. Ma dice anche molto sul nostro sistema di informazione. Lui riesce a dominarlo
. In parte perché muove con estrema spregiudicatezza una rete mediatica squadristica che colpisce i suoi avversari: quello che hanno fatto a me è nulla in confronto a quanto subito da Fini. (Si riferisce alla tv la 7, o la Repubblica, all'Unità, a il Fatto quotidiano, al Corriere della Sera, o alla Stampa? NdB) In parte perché sa per certo che, non appena colpisce uno dei suoi oppositori, ce n'è almeno una metà - tra gli stessi oppositori - che ne gode. Ma è mai possibile che, su giornali non vicini al premier, si debba aprire un dibattito se sia lecito per un esponente della sinistra trascorrere tre giorni sulla neve con la propria moglie in un albergo a quattro stelle? A Berlusconi, comunque, non è rimasta che la forza di imporre queste mascalzonate. Per il resto, è finito, ha trascinato il Paese al disastro».

Come sempre nel lessico del nuovo Migliore non mancano mai, quando parla dei nemici politici le parole: qualunquista, squadrista, nonché le allusioni ai suoi nemici interni di partito. 
E' proprio vero che il lupo perde il pelo ma non il vizio. 

[Fonte