giovedì 3 febbraio 2011

Il moralista smemorato: ovvero come essere incoerenti!



Il 19/6/2006 lo smemorato incoerente lanciava l'allarme.

" Siamo travolti dalle intercettazioni telefoniche. Ci piovono addosso decine di migliaia di frasi rubate."

Chi è il colpevole che dice queste cose così berlusconiane?  Ed ancora:
" La magistratura pigra che abusa delle intercettazioni e non fa con misura il suo lavoro "
" La bulimia intercettativa ha numeri spaventosi che oggi non hanno confronti internazionali. Ogni anno sono intercettate  oltre un milione e 500 mila persone, 30 milioni negli ultimi 10 anni... Un effetto devastante per il diritto dei cittadini."

Metteva sotto accusa anche la stampa che:
 " sbatte nero su bianco con chiacchiere telefoniche, nomni, facce, storie di sesso vero o presunto, turpiloqui, vaniloqui, millanteria e arroganza... chi fa sesso con chi, come, dove ". 
" A chi fa i giornali " tuonava indignato "  interessa solo raccontare la vita oscura, le miserie, le volgarità, le voglie, come se ci fosse un delizioso godimento a scoprire il mostro nella faccia dell'altro, nella vita degli altri. "

Ebbene da quanto si legge parrebbe uno dei soliti sermoni di un giornalista prezzolato al servizio di Berlusconi. Ebbne no, il quotidiano era

 ecco perchè bisogna tener viva la memoria.
A scrivere quanto riportato, poco più di quattro anni fa sulla prima pagina del quotidiano la Repubblica, fu Giuseppe D'Avanzo il grande moralizzatore, adesso Commissario Davanzoni SPE, ma che all'epoca se la prendeva con i rivali del Corriere della Sera per l'indagine sul principe Vittorio Emanuele di Savoia.