venerdì 12 agosto 2011

Gigino 'a manetta, adesso sindaco dei napoletani s'arrotola nella monnezza!

Il sindaco di Napoli, Giovanni Lettieri, ha mantenuto l'impegno preso in campagna elettorale: pronta la delibera per il conferimento all'estero dei rifiuti. Scusate, c'è un errore.
Rewind. Il sindaco di Napoli non è Giovanni Lettieri, ma Luigi De Magistris, che lo ha sconfitto al ballottaggio. E che diceva, più o meno, questo sulla proposta dell’avversario: «Si tratta del solito meccanismo arraffa-soldi legato alla cricca della munnezza, sprechi sistemici che spazzeremo via come il vento». Infatti, appena conquistata la poltrona De Magistris ha messo in cantiere esattamente la stessa idea lanciata dal suo ex competitor del Pdl. «La differenza tra me e Lettieri è che lui alla fine del ciclo prevede il termovalorizzatore che invece io non farà mai», ha detto di recente a chi gli faceva notare il piccolo plagio in salsa napoletana. Ma il personaggio è così, nessuna sorpresa: ha pontificato contro le immunità parlamentari (altrui) considerandole scudi abusivi contro l'invadenza giudiziaria, salvo poi avvalersene un paio di volte quando toccava a lui. Il prof. Sartori lo chiamava «rovesciofrittatismo».

È di ieri la notizia che la giunta ha approvato lo schema di delibera che consentirà il trasporto della spazzatura all'estero, precisamente in un paese del Nord Europa. Olanda in primis. «La priorità di consentire la liberazione di Napoli dalla piaga dei rifiuti», si legge in una nota, «ci ha spinto a continuare l’attività dell'amministrazione anche in pieno agosto, tenendo presente i tempi stretti del progetto perché, come abbiamo annunciato e secondo gli impegni pubblicamente presi, già a settembre dovrà partire la prima nave di rifiuti verso il Nord Europa». Da notare la sottolineatura della «attività anche in pieno agosto»: sta cascando il modello occidentale, Napoli casca più degli altri perché c’ha pure la spazzatura in seno, non si capisce perché la “rivoluzione” dovrebbe fermarsi. Ma veniamo alla delibera.

Nel testo si parla della costituzione di un nuovo consorzio pubblico tra l'Asìa e la Sapna, società pubbliche rispettivamente di Comune e Provincia, per la gestione del ciclo dei rifiuti. Insomma, è il patto dei “Giggini”, tra «’a manetta» (De Magistris) e «’a purpetta» (Cesaro). Inutile dire che si abbonda di precisazioni, secondo cui il neonato consorzio esterno «sarà a costo zero e non potrà comportare aumento di spesa». Questo in linea di principio, dal momento che «tale consorzio potrà stipulare convenzioni e contratti per conto delle società consorziate, con imprese ed enti anche in ambito transfrontaliero, e compiere tutti gli atti giuridici (ivi comprese operazioni finanziarie e commerciali) finalizzati alla realizzazione dello scopo comune». Ma, come sempre, il diavolo si annida nei dettagli. «L’Asìa Napoli spa ha sottoscritto due intese preliminari, da trasformare in contratti: la prima con la società che svolge anche per diverse importanti municipalità olandesi il servizio di smaltimento dei rifiuti, per fronteggiare l'attuale fase di emergenza per una quantità massima di rifiuti di 48mila tonnellate a partire dal prossimo mese di settembre e fino al mese di marzo 2012; la seconda con il consorzio costituito dalle società pubbliche di diverse città olandesi per una quantità di rifiuti pari a 200mila tonnellate e per una durata di 24 mesi». Ventiquattro mesi? Ma la percentuale di raccolta differenziata non doveva arrivare al 70% entro fine anno (per la verità era settembre 2011, poi, si sa, una proroga non si nega a nessuno)? Se 200mila tonnellate sono previste in viaggio per due anni, cos'è che sarà trasportato se la promessa sulla differenziata sarà mantenuta? C'è una sola risposta: non potrà essere mantenuta. A Napoli, e non solo, lo sanno tutti, ma tutti fingono di crederci per non far infuriare il sindaco rivoluzionario che «in 5 giorni libererò Napoli e la provincia».
Un po’ come con l'altra grande promessa: «Rottura totale con il bassolinismo». Davvero? Per ora i due, Bassolino e De Magistris, sono separati solo dal mare e dal nome del paese straniero. Nel senso che, il primo i rifiuti li portava in Germania e con la ferrovia. Il secondo lo farà via mare. Anche se pure questo non è del tutto vero. In delibera, infatti, c’è scritto che il trasporto avverrà «prevalentemente per via marittima». Appunto, prevalentemente.

di Peppe Rinaldi [Fonte]