mercoledì 29 dicembre 2010

I nostri deputati conoscono la "diligenza del buon padre di famiglia"?

 Pare proprio di no!

Avevo già scritto sullo sperpero di denaro pubblico da parte dei nostri "onorevoli deputati" che, è bene ribadirlo, sono sempre 630 fin dal 1946. 


Quindi, pur non essendo mai aumentati di numero, anzi lor signori dovrebbero essere dimezzati, gli spazi necessari al loro "lavoro" aumenta sempre di più, fino a sfociare nello spreco più assoluto e indecente. 

Ma il solerte e certosino lavoro svolto da due parlamentari - Rita Bernardini dei radicali e del forzista Amedeo Laboccetta - ha 
messo a nudo lo scandalo "Affittopoli" che, per quattro palazzi nel centro di Roma, adibiti ad uffici per i deputati, la Camera spende ogni anno 46 milioni di euro che raggiungono i 53 milioni per l'aggiunta della pulizia e sicurezza! 

Con l'aggravante che Sergio Scarpellini, titolare della Milano 90 , società che ha dato in affitto i palazzi ed offre alla Camera dei deputati anche il servizio denominato Global service chiavi in mano, gode di strani privilegi quali, per esempio, l'aggiudicazione senza gara pubblica di appalto e senza alcuna evidenza pubblica, oltre alla clausola capestro dell'art. 13 del contratto che prevede la disdetta unilaterale da parte della Milano 90 e non da parte della Camera dei deputati che vi ha rinunciato. 
Privilegi che la magistratura dovrebbe indagare se non fosse che la Camera, costituzionalmente, non è amministrativamente indagabile.

Sotto la presidenza di Luciano Violante -PD- nel mese di luglio del 1998 viene riconcessa tale facoltà alla Milano 90 di Sor Sergio Scarpellini (così lo chiamano a Roma), in sede di stipula di un nuovo contratto di affitto denominato Marini 2, che prevedeva all'art. 5.2, la possibilità di disdetta del contratto di affitto di 9 anni più 9, da parte della Camera. 
In data 17 dicembre la Milano 90 scrive alla Camera dei deputati per chiedere la rinuncia a tale facoltà da parte dei deputati, e la Camera, molto solerte, contrariamente al suo solito, risponde il giorno mettendo per iscritto la sua rinuncia a tale facoltà di disdetta. 
(Chiedere ai due parlamentari Bernardini e Laboccetta il loro calvario per avere la documentazione.Calvario sfociato nello sciopera della fame della Bernardini!).

Tralascio il fatto che i locali non potevano essere presi in affitto in quanto non adibiti nel piano regolatore ad uso ufficio. Ma questa è un'altra storia che riguarda il contratto Marini 1.

Quindi 46 milioni l'anno per 18 anni fanno la modica cifra di 828 milioni di euro.
Il buon senso e diligenza del buon padre di famiglia consiglierebbe l'acquisto degl'immobili!

Anzi, per essere più diligenti né acquisto né affitto. 
Per i due/tre giorni che loro signori sono a Roma possono benissimo sfruttare gli spazi presenti nel Parlamento, come fecero i primi deputati eletti.

Viva l'Italia.

[Fonte]