venerdì 3 dicembre 2010

Siamo alla frutta!

Sono passate quasi due settimane dal mio ultimo post durante le quali ho combattuto ogni giorno contro la nausea ed il vomito provocati dalla lettura dei giornali italici e dalla rara visione di quale telegiornale RAI. Per pietas non parlo delle trasmissioni "illuminate e democratiche" condotte dai personaggi dell'intellighenzie superiori di sinistra, l'unica depositaria della verità assoluta.

Come tutti sappiamo fra poco assisteremo all'ennesimo stravolgimento della volontà della maggioranza degli italiani che avevano scelto, con il libero voto, chi doveva governarli soltanto trenta mesi addietro.

 Poiché siamo sudditi di una Carta Costituzionale nata all'insegna del compromesso, alla fine della seconda guerra mondiale, e di una violenta guerra civile, possiamo star certi che se il 14 dicembre il governo non otterrà la fiducia (come ormai appare cosa certa), il presidente Napolitano, seguito l'iter procedurale più classico - ascoltando tutti e tutto ad iniziare dai presidenti di Camera e Senato -, darà l'incarico di formare un nuovo governo a qualche "personaggio di salvezza nazionale" che riceverà la fiducia in parlamento con l'aiuto dei voltagabbana "finiani".

Cosa potrà o riuscirà a fare questo "probabile" governo di "salvezza nazionale o di salute pubblica" come lo definiscono le intellighenzie di sinistra, sarà tutto da verificare.
Probabile governo che sarebbe meglio definire, se mai ne permetterà la nascita il presidente Napolitano,  armata brancaleonesca.

Ma questo indecoroso scempio nasce dalla responsabilità di un solo uomo: Silvio Berlusconi.
L'attuale presidente del consiglio, quando Gianfranco Fini gli rivolse la famosa frase: " Che fai, mi cacci?", alla prima occasione politicamente valida - considerato che non aveva più la maggioranza uscita dalle urne per il "tradimento " politico di Fini e dei suoi seguaci, doveva dimettersi e fare in modo che il Popolo sovrano decidesse il suo futuro.

Se così avesse fatto, senza dar retta a sondaggi e consigliori, l'on. Fini e seguaci sarebbero rimasti col cerino in mano, come accadde al Signor Fausto Bertinotti.

  Adesso il "navigato politico Fini" avendo il tempo necessario, i soldi dell'ex partito AN e l'aiuto dei "democratici puri e duri", ha tutto il tempo di prepararsi per le elezioni e superare. forse,  la soglia di sbarramento del 4%.

Personalmente mi auguro di no!