sabato 9 aprile 2011

Il tribunale di Napoli ha sospeso la causa e rinviato l'udienza a carico di De Magistris

Dopo la vicenda Why not, ancora una volta l'ex pm Luigi De Magistris, autocandidatosi a sindaco di Napoli per il partito dell'ex collega pm Di Pietro, l'Idv, si è avvalso dell'immunità parlamentare per non presentarsi all'udienza della causa per diffamazione intentatagli dalla società Bagnolifutura. 

Luigi de Magistris, ancora una volta, ricorre all'immunità parlamentare in qualità di eurodeputato a Strasburgo nella controversia in cui viene accusato di diffamazione dai vertici della Bagnolifutura. 
Il giudice Renata Palmieri, di fronte all'istanza del candidato Idv a sindaco di Napoli, ha sospeso la seduta e fissato una nuova udienza il 20 aprile. L'ex pm venne citato in giudizio per un risarcimento danni di milioni di euro dal presidente Riccardo Marone e dal direttore generale Mario Hubler della società che si occupa della bonifica di Coroglio, dopo una dichiarazione giudicata offensiva: «Bagnoli - dichiarò all'Ansa de Magistris - è una pagina vergognosa di commistione tra politica e crimine attorno al denaro pubblico (il litorale di Napoli ovest, già sede dell'Italsider, è interessato da un progetto di bonifica da circa dieci anni, ndr)». Questo a giugno: e ieri, lunedì, nella prima udienza davanti al giudice Palmieri della ottava sezione civile del tribunale di Napoli, il difensore dell’ex pm ha preliminarmente reso noto che è stata presentata dall’eurodeputato richiesta di immunità al presidente del Parlamento europeo.

De Magistris, contattato dal Corriere, precisa: «Non si tratta di un processo penale ma di un'azione civile e in genere in udienza ci vanno gli avvocati. E poi l'immunità è garantita dall'articolo 68 della nostra Costituzione e dal Trattato sulle guarentigie della comunità europea. A giugno convocammo diversi eurodeputati per smascherare il bluff della bonifica di Bagnoli, scandalo di livello europeo. Espressi un'opinione che non piacque a Bagnolifutura che, con evidente gesto intimidatorio, mi ha intentato una causa milionaria. Mi sono limitato a presentare istanza formale per far valere un diritto che scatta d'ufficio, e cioè la possibilità per un parlamentare di non essere perseguibile per le opinioni espresse nell'esercizio delle sue funzioni. Tutto qua. Ribadisco quanto ho sempre sostenuto in merito al comportamento della società in questione - prosegue - e non cesserò di denunciare la malapolitica, gli intrecci finanziari con le amministrazioni pubbliche, lo sperpero di denaro pubblico. Mi vogliono intimidire, in quanto voce libera, per mezzo di cause civili. Ma questo tentativo non sortirà effetto. Mi difenderò ovviamente nei processi, senza scudi immunitari ad hoc. Ricordo alla Bagnolifutura che, da Matteotti in poi, le opinioni di un parlamentare sono insindacabili».

Dal canto suo, Clemente Mastella, nemico giurato del candidato dipietrista, che giusto 4 giorni fa ha querelato l'eurodeputato, attacca: «È proprio vero. De Magistris predica bene e razzola male. Ancora una volta, per la seconda volta, l’ex Pm si è avvalso dell’immunità parlamentare ed è sfuggito così al giudizio per una richiesta di risarcimento danni. Proprio lui, il grande fustigatore, l’uomo sempre pronto a puntare l’indice, ad accusare gli altri di sfuggire ai processi, cosa fa? Da quanto riferiscono fonti giornalistiche, si avvale di nuovo dell’immunità di parlamentare europeo per farsi scudo, dopo essere stato querelato dai dirigenti della società Bagnolifutura. Che vergogna».

di Alessandro Chetta

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