lunedì 7 giugno 2010

Punture di zanzare che l'ex tutto combatte con il flit

Dal Corriere della Sera di oggi riporto un'altra puntata sull'ex tutto Di Pietro che si  premura di chiarire, a modo suo, questo ennesimo acquisto immobiliare. Ma la sua cronologia ricostruttiva è smentita da Filippo Facci nel libro: Di Pietro La vera Storia. Cronologia e tempi  che Facci ha scritto in maniera molto diversa da quelli che racconta Di Pietro. Senza che l'ex pm lo querelasse, come usa fare.

 L'ex pm, l'incarico di ministro e la casa

Il leader Idv: «Non esiste alcuna norma che vieta ai parlamentari europei di partecipare a un'asta pubblica»

lettera di ANTONIO DI PIETRO


Antonio Di Pietro (Eidon)
Antonio Di Pietro (Eidon)
Caro Direttore, La ringrazio per aver pubblicato la mia risposta ai quesiti che aveva posto il dottor Imarisio. Il giornalista, però, sembra non essere rimasto soddisfatto su un punto. Infatti, ieri, è tornato sull’acquisto da parte mia di un appartamento messo all’asta (insieme a centinaia di altri), dalla Scip. Egli mi ha posto la seguente specifica domanda: «L’acquisto di un immobile inibito ai parlamentari e finito nella disponibilità dell’onorevole rientra tra quei comportamenti che avrebbero bisogno di essere spiegati meglio». Eccomi! Anche se devo dire che, a corredo della mia replica, avevo consegnato al Corriere della Sera tutta la documentazione relativa a tale operazione immobiliare, documentazione che ora risulta anche essere pubblicata sul sito www.corriere.it. Mi spiace che Marco Imarisio non abbia avuto modo di esaminarla. Se l’avesse fatto, avrebbe evitato di fare un’affermazione tecnicamente e giuridicamente sbagliata. L’asta della Scip, per l’alienazione dell’immobile in questione, si è tenuta il 10 novembre 2004.
L’aggiudicazione definitiva è avvenuta in data 16 marzo 2006, come risulta dal relativo verbale per atto del notaio Giuseppina Santangelo n.256 del 16 marzo 2006. Nella stessa data ho proceduto personalmente alla stipulazione dell’atto di compravendita con la Scip s.r.l. In pratica, contestualmente all’aggiudicazione, vi è stata immediatamente - nello stesso giorno - anche l’indicazione dell’acquirente. (* Nel libro di Facci vi è scritta un'altrà verità: un appartamento di 178 mq nel centro di Bergamo, in Via Antonio Locatelli, per il controvalore di 261,661 euro che,  però,  si aggiudicò all'asta un'altra persona e non Di Pietro. Quest'ultimo soltanto dopo un ricorso al TAR ed un altro al Consiglio di Stato riuscirà ad aggiudicarsi l'immobile. Nelle more dei ricorsi l'originario aggiudicatario si ritirò in buon ordine, NdB)  Risulta, pertanto, documentalmente provato, che non vi è stato alcun acquisto per interposta persona o per «prestanome» che dir si voglia: l’atto di acquisto è stato effettuato direttamente da me, in tempo reale, lo stesso giorno dell’aggiudicazione.
Il sig. Belotti si è limitato soltanto a partecipare agli adempimenti prodromici ad esso, nei modi di legge e nel rigoroso rispetto delle formalità di capitolato (che, infatti, prevedeva come modalità di partecipazione all’asta, quella prevista dall’art. 1401 c.c., ovvero che il contraente venisse nominato al momento della stipulazione del rogito).
Come è noto, all’epoca - vale a dire sia quando si è svolta l’asta, sia quando è avvenuta l’aggiudicazione, sia quando è stato fatto il rogito - io ero parlamentare europeo, mentre sono diventato Ministro delle Infrastrutture il 17 maggio 2006, vale a dire in una data successiva alla compravendita in questione. Orbene, l’articolo 1471 del codice civile specifica che non possono essere compratori, nemmeno all’asta pubblica, né direttamente né per interposta persona, gli amministratori dei beni dello Stato. Ma io non ero affatto «amministratore dei beni dello Stato» allorché venne effettuata l’asta pubblica (il 10 novembre 2004) e nemmeno quando sottoscrissi, davanti al notaio, l’atto di compravendita (il 16 marzo 2006). Sono diventato Ministro il 17 maggio 2006 (e certamente, due anni prima, ossia quando partecipai all’asta, non potevo sapere che poi sarei diventato Ministro!). Non esiste, invece, alcuna norma di legge che vieta ai parlamentari europei di partecipare a un’asta pubblica per l’acquisto di un immobile. Insomma è giuridicamente sbagliato affermare - come fa Imarisio - che io avrei provveduto «all’acquisto di un immobile inibito ai parlamentari». Posso comprendere il suo errore, purché, però, non sia volutamente reiterato!
Antonio Di Pietro
(Leader di Italia dei Valori)

Questa la risposta del giornalista: 

Ringraziamo l’onorevole Di Pietro per la replica. Ribadiamo, ancora una volta, che la valutazione dei comportamenti di un uomo politico può esulare dalle carte giudiziarie e dalla cronologia di una compravendita immobiliare. 
Marco Imarisio
dal Corriere della Sera del 07 giugno 2010

*(Vds. pg. 308 del libro: Di Pietro La storia vera.)