mercoledì 30 giugno 2010

Sempre in tema di denaro!

Vi ricordate quando il vecchio Partito Comunista italiano, ora PD, fu costretto a vendere la sua sede storica delle Botteghe oscure a Roma perché pieno di debiti?
Adesso nonostante non abbia vinto nessuna lotteria nazionale, ne fatto vendite miliardarie di salamelle ed affini, si ritrova con un attivo in cassa.
Miracoli del loro arcinemico Berlusconi che non ha il coraggio civile di attuare la volontà della stragrande maggioranza dei cittadini italiani: abolire la dazione di denaro pubblico ai partiti, come direbbe l'ex tutto Di Pietro, anche lui gratificato dalla munificenza del Cavaliere di Arcore, fatta con i nostri soldi. 
Volontà sancita da un referendum popolare. 

Stando all'ultimo bilancio che il PD ha pubblicato, i mille miliardi di vecchie lire che li costrinsero a vendere Botteghe oscure, sono diminuiti, grazie alle tre B di cui ho scritto al post precedente, a meno di 360milioni, ovvero a 180mila euro. Ecco cosa scrive il sito Dagospia al riguardo:

DS CHIUDONO 2009 A + 9 MLN, MA DEBITI A QUOTA 180 MLN.

(ANSA) - I Ds chiudono l'esercizio 2009 con un avanzo di oltre 9 milioni di euro, non avendo dovuto sostenere le spese di un'attività politica vera e propria, ma i debiti pregressi verso le banche sono altissimi e salgono addirittura a 180 milioni rispetto ai 176 del 2008. E' quanto risulta dal Bilancio approvato giovedì scorso dal Consiglio nazionale del aprtito e pubblicato oggi sull'Unità e su Europa. Le entrate della Quercia per il 2009 assommano a 24.082.279 euro, in massima parte rimborsi elettorali (35.000 euro arrivano da quote associative e 51.622 da donazioni di privati).

Gli oneri della gestione sono stati 9.272.153 euro, di cui 3,4 milioni di spese per il personale, 648 mila di affitti, 2,7 milioni per pagare utenze e materiali vari, e 1,8 milioni di contributi ad Associazioni e Fondazioni. Altri 6,6 milioni sono usciti per l'incremento degli interessi passivi sulle rate dei mutui con le banche. Comunque sia alla fine il 2009 si è chiuso con il segno più, e per l'esattezza con 9.008.668 euro. Il problema rimane lo stato patrimoniale del partito, con i debiti pregressi che ammontano a 180.185.754 euro, in crescita di oltre 4 milioni rispetto all'anno prima. Il grosso dell'esposizione è verso le banche che ammonta a 177.731248 euro.

Fonte

Ecco un'altra storiella, fra le tante, che ci illustra una delle loro fonti di denaro.

UN ALTRO BANCHIERE ALLA CORTE DEL PD
di Nicola Imberti

Nessun caso di omonimia. Dopotutto i Democratici hanno sempre avuto un ottimo rapporto con i banchieri (basti ricordare Giovanni Bazoli e Alessandro Profumo in fila per votare alle primarie). Così, il Giuseppe Mussari che nel 2009 ha staccato un assegno da 85mila euro al Partito democratico di Siena è proprio il presidente del Monte dei Paschi appena nominato alla guida dell'Associazione bancaria italiana. A un nostro iscritto spiegano dal Pd senese - e non dell'ultima ora. Da tempo condivide con noi un percorso». In effetti Mussari ha sempre avuto un ottimo rapporto con la politica e in passato è stato vicino al Pci e al Pds. 
Lo scorso anno questa sua vicinanza si è tradotta in un sostanzioso contributo che, come previsto dalla legge, è stato registrato nel bilancio del partito appena approvato. Bilancio che dice che i Democratici hanno chiuso il 2009 con un avanzo di 22.332.447,76. Un risultato positivo che dimostra una sostanziale tenuta dei conti nell'anno in cui, come sottolinea nella sua relazione il tesoriere del partito Antonio Misiani, «la struttura del Pd è entrata a pieno regime». 
La maggior parte dei proventi, oltre 68 milioni di euro, arriva dai rimborsi elettorali visto che il contributo delle quote associative è pari a 0. 
Tra i «creditori» del partito guidato da Pier Luigi Bersani la Lista Pannella (630.000 per le elezioni politiche 2008) e La Margherita cui spettano 701.988,61, ma che deve anche ottenere un rimborso per le spese di utilizzo della sede nazionale a Santa Andrea delle Fratte. La trattativa è ancora in corso ma il Pd ha istituito un fondo rischi il cui importo, nel 2009, è salito a un milione 785mila euro (nel 2008 erano 550.000). Da annotare poi il contributo di 75mila euro che, per il secondo anno consecutivo, viene versato dal Pd all'Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione dell'Italia. 
Il presidente Oscar Luigi Scalfaro ringrazia.
Fonte: Il Tempo del 29 giugno 2010