venerdì 5 novembre 2010

La giustizia è uguale per tutti?

Si discute il "lodo Alfano" per il presidente della Repubblica e il presidente del Consiglio. L'opposizione, in particolare quella persona integerrima di Di Pietro, ha cominciato a dire che non si può accettare questa norma perché "la legge deve essere uguale per tutti".
La legge "dovrebbe" essere uguale per tutti, ma non è così. Purtroppo!
L'ex presidente della Repubblica Scalfaro, quando volevano indagare su di lui per i 100 milioni di lire incassati mensilmente "per motivi istituzionali", andò in televisione a reti unificate e fece la famosa dichiarazione "Io non ci sto": le indagini vennero sospese, insabbiate. Non se n'è saputo più nulla!
Un cittadino che fa una denuncia deve aspettare, quando va bene, 15 anni per avere la sentenza.
Se però è un magistrato a fare causa a qualcuno (Di Pietro docet!), questa viene discussa entro brevissimo tempo.
E' questa la legge uguale per tutti?
Se un cittadino vince una causa contro un magistrato (raramente), viene risarcito con una cifra quasi sempre irrisoria.
Se invece è un magistrato che la vince, normalmente viene risarcito con cifre elevate.
Inoltre se è il cittadino che vince, non è il magistrato che paga bensì lo Stato.
Se è il magistrato che vince è lui che incassa e non lo Stato.
Quando un magistrato sbaglia non paga mai e viene giudicato dai suoi colleghi che hanno un "occhio corporativo di riguardo" e nessuno viene mai licenziato o fatto dimettere (accade rarissimamente, come le mosche bianche), anzi magari viene anche promosso in altre città.
Questa è la legge uguale per tutti che sta bene all'ex pm Di Pietro?
  

(lettera a Panorama di Felice Pelloni di Brescia, pubblicata il 4/11/2010 pag. 239)