domenica 14 novembre 2010

Quale verità e quale gerarchia?

Sulla vicenda esplosa per le dichiarazioni dell'avvocata dello Stato, la pm Annamaria Fiorillo, intervistata anche dalla RAI durante la trasmissione di Lucia Annunziata, c'è un particolare di non poco conto che nessuno ha evidenziato.
Il 30 giugno, un mese dopo il fermo di Ruby la ragazza marocchina, il tribunale dei minori di Milano, formato da quattro magistrati presieduto dalla Giudice Anna Zappia, ha emesso una sentenza di diniego dell'affido alla famiglia di Lelel Mora. Nella sentenza si legge che in data 28 maggio il pm dei minori concedeva l'affido provvisorio alla consigliera regionale Minetti.
Se la Fiorillo non era d'accordo perché non fece ricorso alla Corte d'Appello, affermando in quella sede che lei quell'affido provvisorio l'aveva negato.
Adesso è troppo comodo, con il giornalismo italico, dire quello che si vuole e infischiarsene del superiore gerarchico che afferma il contrario, o di un ministro della Repubblica che la smentisce.
La pm Fiorillo deve smentire la sentenza di ben quattro giudici. 

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