lunedì 8 marzo 2010

Le solite pannellate&dipietrate

In attesa dei Tar. Pannella&Bonino (e Di Pietro con l'impeachment per il presidente Napolitano, NdB) chiedono il rinvio delle elezioni

L'affaire legato alla presentazione delle liste elettorali vive sul piano giudiziario una delle giornate più intense e convulse, con un susseguirsi di sentenze, ricorsi e aperture di indagini che coinvolgono la giurisdizione ordinaria e quella amministrativa. A trovarsi nella situazione più critica e ora Roberto Formigoni.,alfiere di quella che avrebbe dovuto essere un'affermazione schiacciante del centrodestra. In Lombardia l'attenzione è tutta puntata sul provvedimento del Tar in merito al destino del listino del governatore. E proprio per l'importanza del tema, il tribunale amministrativo regionale potrebbe fissare prima di martedi una camera di consiglio
straordinaria per discutere il ricorso dei legali del Peli e dello stesso Formigoni. Sempre a Milano si registra l'intervento della procura, che ha deciso di aprire un fascicolo sulle firme raccolte dal Popolo della libertà a sostegno del listino dei presidente. Si tratta di un atto dovuto, a seguito dell'esposto presentato dai Radicali su una presunta irregolarità di oltre 1.800 sottoscrizioni, che, in base ai rappresentanti della Lista Bonino,sarebbero state raccolte prima del 24 febbraio, data di chiusura delle liste, e quindi su moduli in bianco. I reati sui quali indagano i prn milanesi sono quelli di falso in atto pubhlico e falsita ideologica.
Si configura dunque un quadro ancora in evoluzione, aperto a qualunque esito, che conferma una realtà diffusa di leggerezze, caos, irregolarità nel procedimento elettorale. E proprio per superare la «situazione di illegalità strutturale delle prossime consultazioni» i Radicali, dalle cui denunce e iniziative e scaturita l'intera vicenda politica e giudiziaria, propongono una via di uscita: annullare le elezioni regionali in tutta Italia.
II segretario dei partito Mario Staderini ritiene questa, assieme a Marco Cappato, candidato presidente della Lista Bonino proprio in Lombardia, l'unica soluzione di decoroso rispetto della legalità e dello Stato di diritto, per restituire a tutti i cittadini i diritti civili e politici che finora sono stati loro negati. Una proposta che, secondo gli esponenti del partito di Torre Argentina è la vera alternativa ai provvedimenti anticostituzionali e alle fantomatiche "soluzioni politiche" di chi oggi vuole sanare i propri errori, un gesto che rappresenterebbe chiaramente un favore ai potenti».
Gli esponenti radicali chiedono quindi di accertare le responsabilità e le cause di quanto accaduto, a cominciare dalle condotte della Rai e dei suoi vertici, di convocare nuove elezioni solo dopo aver determinato i criteri di presentazione delle liste secondo gli standard dei paesi dell'Ue e aver definito regole chiare e certe che garantiscano a tutte le forze in competizione patita di diritti nell'accesso agli spazi di informazione televisiva.
Fortemente contraria all ipotesi eli un accordo politico su una egge che sani le irregolarità emerse dalla presentazione delle liste è anche Emma Bonino, per la quale "il problema non è di mettere una pecetta su questo o quel potente o prepotente. un atto che sarebbe più illegale
dell illegalità compiuta, poiché i diritti costituzionali non sono disponibili per nessuno. La leader radicale, che afferma di non sapere nulla su un eventuale provvedimento bipartisan in materia, torna a ribadire che «queste elezioni hanno visto nei mesi scorsi la violazione totale e l'illegalità di tutte le istituzioni coinvolte: comuni, autenticatori, Rai e quant'altro». Quindi la vicepresidente del Senato punta il dito contro un'innovazione perversa, in base alla quale la cultura del fare diventa quella del malaffare e del fare male», e osserva come quella in corso possa essere per il Lazio una riscossa democratica, l'inizio di un progetto di alternativa per il Paese.
 

di Edoardo Petti,
da Il Riformista del 5 marzo 2010