lunedì 29 marzo 2010

Libertà o incitazione all'odio? Santoro e una tv da Zimbabwe

Vi riporto quanto ha scritto Aldo Grasso, critico televisivo del Corriere della Sera, sulla "grande serata di libertà dell'informazione" voluta dai soliti giornalisti di sinistra e fatta organizzare sotto l'egida del loro sindacato e quello interno in RAI. Ma con quali soldi e con quali tecnici non è dato sapere?

 Questo il lancio sul web:

Prende il via la manifestazione “Rai per una notte” organizzata dalla Federazione Nazionale della Stampa e che vedrà come ospiti  Roberto Benigni, Antonio Cornacchione, Teresa De Sio, Gillo Dorfles, Elio e le Storie Tese, Emilio Fede (? NdB*), Giovanni Floris, Milena Gabanelli, Riccardo Iacona, Giulia Innocenzi, Gad Lerner, Daniele Luttazzi, Trio Medusa, Mario Monicelli, Morgan, Nicola Piovani, Norma Rangeri, Sandro Ruotolo, Michele Santoro, Barbara Serra, Marco Travaglio, Vauro e Antonello Venditti. 

Daniele Luttazzi non è nell'elenco, ma ha partecipato. Dopo otto anni d'assenza dal video non si è smentito: il suo monologo, volgare e scandaloso, con l'elogio all'odio e una lectio magistralis di cosa vuol dire certo tipo di democrazia e libertà d'espressione, nascosta dietro il diritto di fare satira.

Qui il video del TG3 che annuncia la serata di libertà mediatica.


Ecco cosa ha scritto il critico Grasso su questa grande manifestazione di giornalismo democratico:

Libertà o incitazione all'odio? Santoro e una tv da Zimbabwe

Cose che succedono solo in Italia, peggio che in Zimbabwe. 
Quello che probabilmente resterà l’evento multimediale dell’anno (con pesanti effetti di reazione) è stato visto da tutti fuorché dagli abbonati Rai. Un’altra perla di questa dirigenza che, non contenta di aver rifiutato il contratto di Sky, di aver perso più di 7 milioni di introiti pubblicitari per la mancata messa in onda dei talk d’approfondimento (fonte Sole24Ore), ha creato le premesse per l’ennesima celebrazione del martirio di Michele Santoro. Martirio o incitazione all’odio? Per non farsi mancare nulla, «Raiperunanotte» è iniziato subito con una pesante analogia tra Mussolini e Berlusconi, sotto forma di lettera aperta al Presidente della Repubblica: «Noi non siamo al fascismo - proclama Santoro ma certe assonanze sono comunque preoccupanti...». 

Poteva mancare la requisitoria di Marco Travaglio? E il temino da primo della classe di Giovanni Floris dal titolo «Gli italiani hanno la democrazia nel sangue»? E l’invito di Gad Lerner a «mettere agli atti» chi si è accorto della censura e chi no? E la metafora hard di Daniele Luttazzi su certe attitudini sodomitiche del potere? Il Santoro show che ieri è andato in onda dal PalaDozza è stato molto più interessante per le modalità di fruizione che per i contenuti (a parte il dramma dei lavoratori che perdono il posto). Nel nome della libertà d’espressione si sono incrociati generi differenti (informazione, intrattenimento, musica, satira…), tutte le nuove tecnologie distributive (Internet, satellite, digitale terrestre, tv locali, radio, siti, blog, social network, dirette streaming, maxischermi, persino 200 piazze), personaggi di diversa provenienza, professionale e artistica, chiamati in platea come fossero grandi star. 
                 

Ma il problema, e grave, è un altro. Quando Luttazzi conclude il suo monologo ricordando che «odiare i mascalzoni è cosa nobile » non fa un enorme regalo elettorale a Berlusconi? Fomentare l’odio, alla vigilia delle elezioni, non è un atto di irresponsabilità? Se oggi la maggioranza reagirà pesantemente sarà inutile nascondersi dietro la retorica della libertà d’espressione o della rivoluzione. La politica è effetto di scena e la censura il peggiore dei suoi effetti, un indice di stupidità, ma spesso il rumore delle piazze, delle adunate, degli applausi ottunde le menti e copre i pensieri.
Aldo Grasso 
da Corriere.it del 26 marzo 2010

* Cosa centra Emilio Fede in quest'elenco di grandi e democratici uomini e giornalisti di sinistra? Non era presente, ma è nel'elenco perché ha rilasciato una intervista.

Per chi volesse vedere questo "grande" spettacolo democratico dell'informazione pluralistica italiana, ecco i link ai vari spezzoni caricati su Youtube.


Buon divertimento.