domenica 26 settembre 2010

Iniziò a far danni allo Stato italiano Mussolini col suo concordato. Continuò Craxi. 
Poi i governi democristiani e infine quelli di destra e sinistra, ovvero Berlusconi e Prodi! 
Insomma tutti prodighi verso il clero con i soldi di pantalone al fine di accaparrarsi i voti di preti, suore e monache.
Speriamo che metta fine a tutto questo l'Unione Europea.
Per capire meglio la questione, un solo esempio, fra i mille possibili, vale più di mille parole:
un istituto di suore diventa un dormitorio per ragazze universitarie al costo letto di 200,oo euro mensili (i letti sono 50!). Non vederle pagare l'ICI ed in più ricevere i pacchi alimentari gratuiti del Banco Alimentare è uno dei più grossi scandali perpetrati in nome della carità cristiana. 

Sconti al Vaticano: la Ue processa l' Italia

Le esenzioni fiscali concesse alla Chiesa costano allo Stato italiano un'indagine formale dell'Ue per aiuti di Stato incompatibili con le norme sulla concorrenza. Dopo quattro anni di scambi di informazioni, due archiviazioni e una serie di contro ricorsi, Bruxelles mette in moto «uri indagine approfondita» sui privilegi 
fiscali attribuiti agli enti ecclesiastici in settori in cui "l'azienda Chiesa" (conta circa 100 mila fabbricati) è leader nazionale: ospedali, scuole private, alberghi e altre strutture commerciali che godono di un'esenzione totale dal pagamento dell'Ici e del 50% da quello sull'Ires. Con un risparmio annuo che si avvicina ai due miliardi dì euro e conseguenti vantaggi competitivi rispetto ai concorrenti laici.
La procedura per aiuti di Stato sarà aperta a metà ottobre dalla Commissione europea. La decisione è già stata scritta e al momento è soggetta alle ultime limature. Nell'introduzione del documento redatto dal commissario alla Concorrenza Joaquin Almunia si legge: «Alla luce delle informazioni a disposizione la Commissione non può escludere che le misure costituiscano un aiuto dì Stato e decide quindi di indagare oltre». In poche parole, da scambi di informazioni informali il dossier diventa ufficiale e fa scattare quella procedura di 18 mesi al termine della quale la Ue dovrà emettere un verdetto. La procedura contro lo Stato italiano si articolerà su tre fronti: sotto accusa verranno subito messi il mancato pagamento dell'Ici e l'articolo 149 (4 comma) del Testo unico delle imposte sui redditi che conferisce a vita la qualifica di enti non commerciali a quelli ecclesiastici (non svolgete un'attività di impresa a prescindere e quindi pagate meno tasse). I1 terzo filone riguarda lo sconto del 50% dell'Ires concesso agli enti della Chiesa che operano nella sanità e nell'istruzione: prenderà la forma di una richiesta di informazioni approfondita essendo risalente agli anni '50, prima della nascita della Cee.
L'esenzione totale dall'Ici è stata introdotta nel dicembre 2005, in campagna elettorale, dal governo Berlusconi e quindi rivista da quello Prodi (2006) che messo sotto pressione dalla Ue aveva ristretto i privilegi solo alle attività "non esclusivamente commerciali". Intervento aggirato da ospedali o scuole che al loro interno hanno una piccola cappella. Le norme erano state portate a Bruxelles da una denuncia promossa dal radicale Maurizio Turco e del fiscalista Carlo Pontesilli (segretario di anticlericale.net} assistiti dall'avvocato Alessandro Nucara.
L'allora commissaria Neelie Kroes aveva però archiviato due volte il caso e a Bruxelles in molti raccontano le fortissime pressioni ricevute da entrambe le sponde del Tevere. Di fronte all'ennesima archiviazione i denuncianti si sono rivolti alla Corte di giustizia e i legali dì Bruxelles hanno convinto Almunia ad aprire la scomoda procedura (andare contro il Vaticano e un Paese fondatore non è mai consigliato) per evitare una condanna per inazione da parte dei giudici del Lussemburgo. Condanna difficile da scampare leggendo le "conclusioni preliminari" contenute nel documento dello stesso Almunia: l'esistenza dell'aiuto di Stato è resa chiara dal «minor gettito per l'erario» e la norma viola la concorrenza in quanto i beneficiari degli sconti Ici «sembrano» essere in concorrenza con altri operatori nel settore turistico-alberghiero e della sanità. Insomma, le condizioni dell'esistenza dell'aiuto e della sua incompatibilità con le norme Ue «sembrano essere soddisfatte». Analisi curiosamente opposta a quella contenuta nelle due precedenti archiviazioni (2008 e 2010) quando non c'erano timori di una sconfessione da parte della Corte. Con l'apertura dell'indagine formale le parti avranno un mese per presentare le proprie ragioni. Quindi entro 18 mesi Bruxelles dovrà decidere se assolvere o condannare l'Italia, con conseguente fine dei privilegi e inevitabile rimborso all'erario delle tasse non pagate dagli enti ecclesiastici.

Articolo di Alberto D'Argenio pubblicato su la Repubblica, il 24/09/10, via rassegna stampa radicale