Gianfranco Fini, terza carica dello Stato, ha detto e non detto. Ha puntualizzato ma non deciso cosa farà da grande. Continuerà la sua personale guerra di logoramento al Governo e a Berlusconi in particolare con la speranza che non si vada a votare prima della fine della legislatura e se, in tale attesa, qualche giudice di parte non condanni il Berlusca o, peggio, se qualche acciacco non porti il Berlusca via dalla scena senza tanti preamboli.
Lui aspetta, è giovane. Cucinerà Berlusconi ogni giorno a fuoco lento con l'aiuto dell'intellighezia di sinistra.
Ma gli italiani glielo permetteranno?
Fini ha detto: «La mia espulsione un atto degno del peggiore stalinismo. «Governare non vuol dire comandare, bisogna rispettare le opinioni altrui e le istituzioni, a iniziare dal Colle».
Ma quando era segretario di AN lasciava spazio alle opinioni altrui?
Fini risponda alle due domande di Donna Assunta Almirante: "
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Fini ha detto: «La mia espulsione un atto degno del peggiore stalinismo. «Governare non vuol dire comandare, bisogna rispettare le opinioni altrui e le istituzioni, a iniziare dal Colle».
Ma quando era segretario di AN lasciava spazio alle opinioni altrui?
Fini risponda alle due domande di Donna Assunta Almirante: "