martedì 5 luglio 2011

Può accadere soltanto in Italia!

Si tratta, come sempre, di una questione di memoria.

Marco Travaglio  è un pluripregiudicato per il reato di diffamazione a mezzo stampa avendo subito oltre sette condanne.

Ebbene, nonostante ciò, a questo signore gli viene permesso di continuare a scrivere sui giornali, di cui uno è stato cofondatore e "penna di punta", senza che nessuno si vergogni della questione.

Se  ad un chirurgo, condannato per omicidio colposo per aver ucciso in sala operatoria sette suoi pazienti, fosse permesso di continuare ad operare ci sarebbe una levata di scudi generali, marce, cortei e quant'altro possibile all'indignazione popolare.

Per questo diffamatore conclamato neanche due righine di sdegno.

Ecco uno dei suoi ultimi incipit:
" Indefesso nell'invocare, prima da comunista stalinista, poi da socialista craxiano, poi da libero servo berlusconiano (ma sempre stalinista) il 'primato della politica', Giuliano Ferrara è universalmente riconosciuto come  'molto intelligente'. (...)

[Fonte: l'Espresso 7/7/2011, pag.23]