sabato 30 luglio 2011

Storiacce italiche di politicanti di sinistra, quelli si autodefiniscono moralmente superiori!

L'ex assessore pugliese, salvato a Palazzo Madama, si sfoga: "Veltroni ha rovinato il partito con la deriva dipietrista. E Penati?"

Addio al Pd, non certo al Senato. Alberto Tedesco, salvato a sorpresa da Palazzo Madama che la scorsa settimana non ha concesso il suo arresto, continua a stupire. Il senatore ha deciso di lasciare definitivamente il partito (era già da tempo passato al gruppo misto), con cui era diventato assessore alla Sanità in Puglia. Una carica per cui è finito inquisito per una brutta storia di appalti e favori. Ma non lascerà il suo seggio. In una intervista alla Stampa, il senatore attacca: "Dal Pd non mi hanno neanche chiamato come si farebbe con una colf che si licenzia, mi hanno chiesto le dimissioni a mezzo stampa". Da qui, il 'dispetto': "Non vedono l'ora che me ne vada, li accontenterò tra qualche ora scrivendo una lettera di dimissioni al segretario". E la Bindi? "Dice che non vuole vedere turbato il partito da un ex socialista, questo la dice lunga sulla cultura garantista della signorina Bindi. Se si è socialisti si è delinquenti per definizione". Perché, aggiunge Tedesco, "non chiedono le dimissioni anche a Penati? A un ex comunista si consente di dimostrare che è innocente...". Il riferimento è quanto mai tempista. Poche ore dopo quell'intervista, Penati ha annunciato l'autosospensione dal partito. Nessuno dei vertici, per l'appunto, si era sognato di chiedergli di farsi da parte. Tedesco, più leggero, parte coi siluri: "Se c'è qualcuno che ha fatto del male al Pd e al Paese col suo rilancio dipietrista è Veltroni", Enrico Letta "non sa scegliere i dirigenti" e "ha portato in Parlamento uno come Boccia che non riesce nemmeno a far eleggere un consigliere comunale nel suo Comune...". Pià che perdere un pezzo, il Pd ha guadagnato un nemico.