domenica 31 luglio 2011

La barzelletta del secolo dell'ex comunista baffino di ferro!!!

D'ALEMA: "BERLUSCONI È
UN PERICOLO PER L'ITALIA"

Domenica 31 Luglio 2011

ROMA - «Tutti dovrebbero capire che Berlusconi porta alla rovina, non soltanto l'economia italiana, ma anche il sistema democratico. Zapatero mostra senso di responsabilità di fronte al destino del suo Paese, capendo che un governo senza consenso non può affrontare la crisi. Berlusconi, invece, non ha il minimo senso dello stato e si occupa solo degli interessi suoi». Per il deputato del Pd Massimo D'Alema, intervistato dall'Unità, il problema del paese non è la casta ma il premier, che per nascondere le sue responsabilità nella crisi «aizza campagne contro la politica in generale e contro di noi in particolare».
Il presidente della fondazione Italianieuropei denuncia «la filosofia illustrata da Giulio Tremonti: non rubo perché non ne ho bisogno. Dunque per combattere la casta e avere una politica pulita dovremmo affidarci ai ricchi». Il punto, spiega, è che «il centrodestra prima boccia in Parlamento le nostre proposte per tagliare costi e privilegi, come il vitalizio. E poi, sui suoi giornali, guida le campagne contro la casta e contro il Pd».
Sul caso Penati, «si tratta di vicende che se venissero confermate anche solo in parte sarebbero molto gravi», ammette D'Alema, che tuttavia evidenzia gli «aspetti poco chiari». «La prima domanda è perché mai, trattandosi di vicende risalenti a molti anni fa, il principale accusatore di Penati non abbia usato quelle informazioni in campagna elettorale, quando si candidò con il centrodestra. La seconda è dove sia finito questo fiume di denaro. Ricordo bene quali fossero le difficoltà economiche del partito milanese all'epoca. Tanto che si dovette vendere la sede di via Volturno».
* 
L'esponente del Pd definisce «ridicola» l'idea del «complotto dalemiano su Tedesco». «Il problema nasce dall'estrema scorrettezza del Pdl, che ha rifiutato di concedere autorizzazione all'arresto e voto palese in aula perché pensava così di crearci un problema. Purtroppo, aveva ragione». Su Vincenzo Morichini, «il mio errore riguarda il fatto di aver lasciato che per un anno raccogliesse fondi per la fondazione Italianieuropei. La sovrapposizione con le attività private di Morichini ha creato un conflitto di interessi che avremmo dovuto evitare, afferma D'Alema. »Questo però non giustifica la campagna inaccettabile scatenata contro di noi in particolare dai giornali che sono direttamente o indirettamente riconducibili al presidente del Consiglio«.
[Fonte
* Su quest'affermazione dell'imprenditore vinaio D'Alema, per la solita questione di ITALIOTA SMEMORATEZZA,  ne scriverò al ritorno dalle ferie.
L'argomento sarà: i debiti ultramiliardari dell'ex PCI sanati "miracolosamente" con l'arrivo in politica del Cavaliere d'Arcore che, come ha dimostrato urbi et orbi per un   ventennio, di politica capisce molto poco per non dire nulla. 

Con questo post chiudo il blog per "ferie estive".
Auguri di buone vacanze anche a voi. 
Vi aspetto a settembre.