mercoledì 28 aprile 2010

Berlusconi & C. un'occasione persa per stare zitti.

I vecchi proverbi non sbagliano: il silenzio è d'oro. 
Che bisogno aveva Berlusconi di dire: "Solidarietà a Fini per gli attacchi del Giornale"? Berlusconi ha dimostrato solidarietà deprecando notizie non politiche. Ma non mi risulta che Fini lo abbia mai fatto in tutti questi anni in cui è stato insultato costantemente, ed anche pesantemente, Berlusconi per notizie che nulla avevano a che vedere con la politica. Soltanto adesso si scandalizzano lor signori? 
Ma perché Fini, Berlusconi, Schifani e Ghedini non si sono scandalizzati per lo scoop di Dagospia e del quotidiano il Fatto di Travaglio sulla "suocera" del presidente della Camera Gianfranco Fini?   
Se ne deve dedurre logicamente che a Fini da fastidio soltanto quello che si scrive sul giornale del fratello di Berlusconi,  diretto dal bravo Feltri , perché quello che lui ritiene un attacco personale fatto dal giornale berlusconiano era stato già scritto ben due volte da altri. 

Sul fatto che Fini sia un politico molto più navigato e scaltro di Berlusconi è provato da quanto ha dichiarato a Porta a Porta, riportato dall'ANSA:

(ANSA) - "Oggi ho ricevuto anche la solidarietà del fratello dell'editore del giornale. Si dà il caso però che non sia stato un incidente. O non legge i giornali o non si sa perché soltanto oggi la solidarietà...". Lo dice Gianfranco Fini parlando a Porta a Porta del messaggio di solidarietà ricevuto dal premier Silvio Berlusconi dopo l'articolo de Il Giornale di oggi sulla suocera del presidente della Camera.

Bella faccia di bronzo! Ricordo al presidente Fini che la notizia è vera e che giornalisticamente è molto ghiotta. 
Il  perché è molto semplice: da quando la signorina Tulliani si è fidanzata con Fini, ha fatto fare alla sua famiglia il salto di qualità imprenditoriale, dalla presidenze di piccole squadre calcistiche di proprietà dell'ex fidanzato Gaucci, alle produzioni milionarie pagate dalla RAI,  con i nostri soldi.
I cittadini devono sapere, visto che pagano una tassa che poi gli amici di Fini, leggasi Mauro Mazza, distribuiscono alla "suocera" di Fini. 


Ecco le prove che la notizia riportata dal il Giornale diretto da Feltri era "vecchia". 


BENVENUTI AL REALITY “La suocera, il cognato, il programma RaiUNO e il Presidente della Camera” - “IL FATTO” SCODELLA ALTRE GOLOSE CHICCHE – “Allo stesso indirizzo DELLA SOCIETà DI FRANCESCA FRAU, MADRE DI ELISABETTA TULLIANI, è ufficialmente domiciliata anche la Giant Entertainment S.r.l. che fa capo a Giancarlo Tulliani, fratello Della FIAMMA DI FINI, finito nei mesi scorsi sotto i riflettori proprio per un appalto guadagnato in Rai – IL FLOP DI “CHEK-IN”…

1 - L'APPALTO RAI DELLA SUOCERA DI FINI
Eduardo Di Blasi per "Il Fatto Quotidiano

La suocera, il cognato, il programma Rai e il Presidente della Camera. La notizia rilanciata dal sito Dagospia riprende un vecchio filone degli scoop sui "tipini fini" del sito di Roberto D'Agostino, ma segnala con ogni evidenza che l'aria della battaglia oggi in corso tra Gianfranco Fini e il presidente del Consiglio è salita di temperatura.
In sintesi, racconta Dagospia, all'interno del contenitore pomeridiano di Rai Uno condotto da Caterina Balivo, c'è un programma appaltato in esterno dal titolo "Per capirti", che mamma Rai acquista al prezzo di 8.120 euro a puntata (che, è calcolato, per 183 puntate, fa la bella cifra di 1 milione e 485 mila euro). "Per capirti", è spiegato, nella fascia oraria in cui viene trasmesso (intorno alle due del pomeriggio), fa ascolti anche decenti : 1.800.000 spettatori, con il 12% di share.
Resta il fatto che quell'appalto esterno è stato aggiudicato alla Absolute Television Media (conosciuta anche come At Media), posseduta per il 51% da Francesca Frau, mamma di Elisabetta Tulliani e quindi "suocera" del Presidente della Camera. La società, può documentare Il Fatto Quotidiano, è nata appena nell'estate del 2009, con un capitale di 10mila euro, 5.100 dei quali sottoscritti dalla signora Frau.
L'azienda (che ha anche un sito internet all'indirizzo web www.atmedia  srl.com) è domiciliata presso lo studio del commercialista Luciano Fasoli (che risulta esserne l'amministratore unico), professionista che si segnala già molto vicino a Maurizio Costanzo L'altro 49% dell'azienda è di una società, la Immediate Group S.r.l., posseduta quasi interamente (8.500 euro sui 10mila di capitale) dall'imprenditore salernitano Matteo Fiorillo.
E per il resto dal giornalista milanese Roberto Quintini, una lunga carriera anche come autore e produttore tv (che ha sottoscritto quote per mille euro) e da Francesca Rogano (che ha contribuito con 500 euro). Amministratore unico di Immediate Group è Carlo Sanna. Interessante è l'indirizzo in cui ha sede la società "At Media" : al terzo piano di viale Mazzini 114/a, a dieci metri dagli uffici Rai (che sono giusto di fronte, al civico 114), ma non solo. Allo stesso indirizzo, viale Mazzini 114/a è ufficialmente domiciliata anche anche la società Giant Entertainment S.r.l. che fa capo a Giancarlo Tulliani, fratello di Elisabetta, finito nei mesi scorsi sotto i riflettori proprio per un appalto guadagnato in Rai.
Il programma, "Italian Fan Club Music Award's", da lui prodotto, non fu propriamente un successo. Nel dicembre scorso, fu ancora il sito Dagospia a tirar fuori il nome del fratello di Elisabetta, affermando "che proprio in queste settimane sta cercando di chiudere contratti vantaggiosi con la Rai Uno di Mauro Mazza direttore di Rai Uno". Mauro Mazza, già direttore del Tg2, oggi passato alla Rete Uno, ascritto al gruppo dei "finiani", allora si affrettò a smentire: "Caro Dagospia, all'interno di una tua nota leggo un accenno a "contratti vantaggiosi" che il signor Giancarlo Tulliani starebbe "cercando di chiudere" con Rai Uno. La cosa è assolutamente falsa in quanto tra Rai Uno e il signor Tulliani non esistono trattative in corso né rapporti di alcun tipo".

Il direttore di Rai Uno, ieri, però, l'abbiamo rintracciato mentre era in viaggio, e non è riuscito a rispondere alla domanda se il programma "Per Capirti" della At Media, fosse titolare di un contratto con l'azienda televisiva di Stato, per la cifra di oltre 8mila euro a puntata.


2 - ALTRI PRODIGI DELLA SOCIETA' DI POLTRONISSIMA FRAU (AT MEDIA SRL): "CHEK-IN", MA QUANTO COSTA IL FLOP?
Da "Panorama" (15 gennaio 2010)

Non è bastata una ex hostess a far decollare Check-in: il nuovo varietà di Raiuno con Daniela Martani, già «pasionaria» della vertenza Alitalia, si è fermato alla prima parte del numero zero, andata in onda il 5 gennaio dopo le 23. Cancellata invece la seconda, prevista per il 12. Gian Carlo Nicotra alla regia, sketch a raffica e ballerine procaci, Check-in non è sopravvissuto alla brutale stroncatura del critico televisivo Aldo Grasso sul Corriere della sera e allo share non entusiasmante.
«Non ci strappiamo i capelli: era una puntata sperimentale che alla tv di Stato, oltretutto, non è costata un euro» minimizza Claudio Azzalini, capostruttura di Raiuno. A Panorama risulta, invece, che per il flop Martani la società di produzione romana At media ha firmato con Viale Mazzini un contratto di 120 mila euro. Iva esclusa.

3 - «CHECK IN» SPECCHIO DI UNA BRUTTA TV...
Aldo Grasso per il "Corriere della Sera" (8 gennaio 2010)



Quando non sai fare niente, fai televisione. Sono cose che succedono anche altrove, I suppose, ma che in Italia sembrano aver trovato il terreno giusto per attecchire. Bisognerebbe un giorno scrivere una storia televisiva degli incapaci di successo, o proporre un programma ministeriale per utilizzare la tv come ammortizzatore sociale. Bisogna comunque analizzare il caso di «Check in», una specie di varietà proposto da Raiuno in seconda serata, per capire perché la tv attuale sia tanto brutta e il Servizio pubblico così sprecone. La prima idea consiste nel costruire un' accademia dei comici, modello «Zelig» o «Colorado».
E già qui la Rai arriva con anni di ritardo. La seconda è di affidare il tutto a un regista, Giancarlo Nicotra, che ha avuto la fortuna di firmare la prima edizione di «Drive in» («Check in» non dice niente?), ma che già alla seconda veniva sostituito. Siamo ancora fermi ai primi anni Ottanta, soprattutto per spreco di ragazze scosciate. La terza è prendere uno spettacolo teatrale, dichiaratamente ispirato al film
L' aereo più pazzo del mondo, e frammentarlo in tv secondo i canoni dello sketch (oh, ma qui fra citazioni, omaggi, prestiti, scopiazzamenti, di trovate originali nemmeno l' ombra!). La quarta idea infine è di imbarcare Daniela Martani, ex hostess dell' Alitalia nei giorni della vertenza Cai, di professione reduce (ex pasionaria, ex Grande Fratello, ex La Fattoria, ex altre comparsate).
A farla balzare agli onori delle cronache, più di altri suoi colleghi di lotta sindacale, fu una fotografia che la ritraeva mentre alzava un cappio. Dopo il cappio arrivò un invito da Santoro e poi una «paparazzata» con Massimo Giletti. Ora, se questi programmi fossero allestiti da qualche tv locale, lo sguardo degli spettatori sarebbe più benevolo. Ma in Rai, su Raiuno...


AI CON-FINI DELLA REALTA':

FINI: FELTRI? CERTO GIORNALISMO SGUAZZA NEL FANGO...
(ANSA) - "C'é un giornalismo che sguazza nel fango, per non citare quella materia organica che rese famoso Cambronne e che va oltre il livello della decenza": lo dice Gianfranco Fini riferendosi all'attacco di Vittorio Feltri sul Giornale di oggi, durante la registrazione di 'Porta a porta', aggiungendo che "la libertà di stampa è un valore assoluto ma non ha nulla a che vedere con questo".

SIAMO MErDa, d’accordo. MA LA NOTIZIA SULLA SIGNORA FRAU, MADRE DI ELIABETTA TULLIANI, PRODUCER TV A UN MILIONE E MEZZO L’ANNO, è FALSA O VERA? Ha un contratto o no con Raiuno? Se la risposta è sì, allora è stato più che giusto pubblicarla. 

Questo l'articolo pubblicato da il Giornale:

Rai, un milione alla "suocera" di Finidi Laura Rio

La madre di Elisabetta Tulliani è la titolare della società che cura un programma di scarso share sulla prima rete. Il costo per la Rai? Un milione e mezzo di euro

Un lavoro alla «suocera» non si può negare. La «suocera» in questione è quella di Gianfranco Fini, il presidente della Camera e secessionista (per poche ore) del Pdl, le cui diatribe con il premier volano a ricaduta anche sulla Tv di Stato. Bene, l’altro giorno avevamo scritto che tra i produttori in fibrillazione per la rottura tra finiani e berlusconiani, temendo ripercussioni, c’era anche Giancarlo Tulliani, fratello della compagna di Fini, Elisabetta.

Al «cognato» Tulliani, attraverso un intricato sistema di società, è riconducibile la realizzazione di una parte di Festa italiana, programma del pomeriggio condotto da Caterina Balivo su Raiuno, la rete diretta dal finiano doc Mauro Mazza. Lo spazio si chiama Per capirti, una sorta di talk dedicato al rapporto tra genitori e figli. Insomma un piede messo dentro il canale ammiraglio della Rai, un lavoretto che viene lautamente ricompensato: un milione e mezzo di euro. Precisamente ottomila euro a puntata per 183 puntate. Tra l’altro il programma della Balivo la scorsa stagione era realizzato totalmente all’interno della Rai, mentre quest’anno un pezzetto è stato appaltato all’esterno senza che ci si guadagnasse in ascolti e dunque ci fosse una reale resa a fronte dell’investimento economico.

Ieri, il sito Dagospia ha approfondito l’argomento, sciorinando nei dettagli la matassa intricata dei rapporti tra la società di produzione e la famiglia Tulliani. In sostanza, nel complicato sistema di scatole cinesi, la maggioranza della società che produce la trasmissione, denominata Absolute Television Media (sigla AT Media), è detenuta da Francesca Frau. E chi è questa signora sconosciuta nel giro dei produttori che lavorano per la Rai? È la mamma di Elisabetta e Giancarlo Tulliani, dunque la «suocera» (le virgolette valgono perché non sono sposati) di Fini. Non risulta che la signora Frau, 63 anni, abbia una lunga esperienza nel campo televisivo, almeno non nelle reti pubbliche. Così, scava scava, viene il dubbio che lei compaia ufficialmente nei documenti ma dietro ci sia qualcun altro.

Giancarlo Tulliani non risulta nella compagine societaria delle varie società che sono spuntate nel giro di pochissimo tempo (Elisabetta è fidanzata con Fini dal 2007) e intestate alla madre, tra cui la Absolute Television srl e la Giant Enterprise srl, che, per dirne un’altra, sembra l’abbreviazione di Giancarlo Tulliani. Compare invece nella prima società denominata Giant Enterprise Group, liquidata nel 2008. Comunque sia, in ballo nella produzione di Festa italiana c’è la famiglia Tulliani. A trattare in Rai di solito va Roberto Quintini, che detiene una parte della Group srl, a sua volta proprietaria di una parte di At Media.

Certo si dirà, nella Tv pubblica funziona tutto così: ogni partito ha i suoi referenti, molti uomini raggiungono posti di potere attraverso raccomandazioni politiche per non parlare delle vie «facilitate» di certe attricette o vallette. E, in molti casi, il risultato finale può anche essere una buona programmazione che fa risultati d’ascolto, come è il caso della rete diretta da Mauro Mazza. Ma certo è meglio che la «moglie» di Cesare sia al di sopra di ogni sospetto, soprattutto quando Cesare è il Presidente della Camera.
 
Comunque, Dagospia ieri è andato giù duro, ricordando anche le imprese passate della famiglia della compagna. Che aveva già provato a entrare con scarso risultato nella ghiotta torta delle produzioni Rai. L’estate scorsa per esempio la società della signora Frau aveva provato a realizzare uno show musicale intitolato Italian Fan Club Music Award’s, andato in onda su Raidue e che si era tramutato in un flop di ascolti. Poi si era deciso di tentare con Raiuno.

Ma da sempre Elisabetta cerca di dare una mano al fratello più piccolo. Ai tempi in cui era fidanzata con Luciano Gaucci, riuscì a far nominare Giancarlo ai vertici della Viterbese, squadra che era di proprietà dell’ex presidente del Perugia, d’altronde lei era diventata presidente della Sambenedettese. Questo prima di scoprire di essere più portata per ruoli artistici, tanto da entrare nel grande ventre Rai e finire a partecipare a trasmissioni come Mattina in famiglia e Unomattina. Una passione rimasta anche quando si è fidanzata con Gianfranco Fini (con cui ha avuto due figlie e che nel frattempo si era lasciato con la moglie Daniela) e
trasmessa, guarda caso, all’intera famiglia sotto un’altra veste, quella di produttori di programmi.