sabato 17 aprile 2010

La mezzobusta Busi fra tre anni sarà onorevole del PD

Maria Luisa Busi, indefessa giornalista di mamma RAI non si aspettava che venisse tolta dal video dopo le critiche che aveva fatto al direttore del telegiornale dove lavora, RAI 1,  ed ha strepitato a più non posso ricevendo la solidarietà dei soliti colleghi di chiara parte politichese: certa sinistra. Fra i tanti vi è stato Carlo Verna, segretario dell'Usigrai,  sindacato dei gionalisti della RAI che l'ha difesa con queste parole:  " La collega ha una storia personale e professionale che esige dei distinguo e il suo stare in Abruzzo dovrebbe essere considerata una garanzia per chi vive il dramma del post-terremoto ". 

Cosa centrano i cittadini abruzzesi post-terremotati con questa squallida storia lo sa soltanto Verna, ma la cosa interessante e vedere quale 
distinguo necessita la carriera della mezzobusta RAI.

E', per caso,  vincitrice di un premio Pulitzer? No, purtroppo per lei. 
Allora forse è vincitrice di un premio Nobel? Neanche, eppur un Nobel non si nega a nessuno, l'hanno dato perfino a Dario Fo.

Vediamo allora la storia professionale della Busi,  che cita il sindacalista dell'Usigrai,  per capire con quale grande firma del giornalismo italiano abbiamo a che fare.

Nel 1992 Maria Luisa Busi prese il posto di Angela Buttiglione al TG1. 
Nel 1999 è stata inserita nella redazione degli speciali per la quale, dal 2001 ad oggi, ha prodotto 16 servizi. E tolto il periodo di maternità del 2007, dal successivo 2008 ha fatto un'inchiesta su " Storie di nuova povertà" , un'intervista al segretario della CGIL, Guglielmo Epifani, e il discutibile servizio in Abruzzo, all'Aquila.

In dieci anni di duro lavoro ha prodotto soltanto 16 servizi e fatto una settimana al mese di conduzione in video del telegiornale.
Non mi sembrano numeri stakanovisti.

Quando non si condivide la direzione del giornale per il quale si lavora, l'unica decisione corretta è quella di andarsene. Come ha fatto il giornalista Pansa non condividendo più la direzione di Repubblica e dell'Espresso.
Ma ormai gira voce che la già mezzobusto RAI  sbarcherà anch'essa in politica: alle elezioni del 2013. 
Naturalmente col suo partito di riferimento. Indovinate un po' quale sarà.