sabato 17 aprile 2010

La stampa estera scopre i limiti di Di Pietro e del suo partito Idv

Riporto una parte della rassegna della stampa estera che fa Klaus Davi per i media nazionali, con la sola puntualizzazione:  
finalmente i giornali esteri, anche di sinistra,  si sono resi conto di chi è veramente l'ex pm ed ex tutto Di Pietro e i suoi "amici".

Il successo dell'Italia dei valori alle regionali ha stimolato l'analisi della stampa internazionale sul futuro del partito di Antonio Di Pietro. 
Scende in campo il Boston Globe che, in editoriale non firmato (si presume quindi del direttore, NdB), parla << di una redistribuzione dei poteri all'interno dell'opposizione a favore dei dipietristi. Nulla di paragonabile alla Lega, però, perchè attualmente l'influenza dell'Idv nel centrosinistra é ancora limitata.>>
Ciononostante, per Richard Heuzé del Figaro l'ex pm continua a fare paura al Pd, << costretto a stringere alleanze con lui per evitare che questi (Di Pietro, NdB) impugnasse la questione morale e denunciasse la corruzione presente tra le sue file. Accuse che avrebbero messo il partito di Pier Luigi Bersani ancora più in crisi.>> (Meno male che lo scrive un giornale estero che gli ex comunisti del Pd hanno l'armadio pieno di scheletri di ogni tipo, a partire dal "tesoro di Dongo" - oro, denaro, titoli - rubato a Mussolini che lo stava trafugando all'estero, per finire a Mister G ed ai favoritismi alle Coop o le leggi ad uso loro come quella per i CAF che la UE ha sancito come conflitto d'interesse. NdB)
Tuttavia, conclude Heuzé, << l'imprevedibile esaltato Di Pietro non riesce proprio ad imporsi come leader morale della sinistra.>> (Mi domando: l'onorevole esaltato querelerà il giornalista francese? Pas facile. NdB)
Anche Londra guarda sospettosa: << L'Idv è un partito marginale e di protesta>> sentenzia Geoft Andrews sul Finacial Times
Critica risulta pure la testata di estrema sinistra francese L'Humanité, che bolla la strategia dell'Idv e di Beppe Grillo come << controproducente poiché, quando le elezioni vengono trasformate in un referendum su Silvio Berlusconi, puntualmente si perde>>.
E poi, << si può far politica con gli urlatori?>> si domanda Jorg Bremer della Frankfurter Allgemeine Zeitung
<< Che razza di opposizione é una coalizione in cui l'Udc c'é e non c'é e gli unici a farsi notare sono proprio Grillo e Di Pietro? Così gli italiani voteranno ancora il Cavaliere>>.