domenica 18 luglio 2010

Il "supremo" richiamo USA ai giudici italiani

I giudici, come certi intellettuali, tendono a sinistra e a volte confondono il loro elevato ruolo giurisdizionale con la politica.
Le leggi vanno applicate, non tocca ai magistrati manipolarle attraverso l'interpretazione. La legge nasce come affermazione della civiltà che mette fine all'arbitrio. Affermare il contrario significa tornare indietro nella storia e nelle conquiste che la Costituzione ci ha dato.

Chi ha detto queste lapalissiane e sacrosante parole?
Un sovversivo o, peggio, un berluscones italiota?
 No! A dire queste che sembrerebbero delle ovvietà è stato Antonin Gregory Scalia, uno dei nove Giudici della Corte Suprema degli Stati Uniti d'America, il più alto organo giurisdizionale americano, ospite dell'ambasciatore USA a Roma.
Alla ristretta discussione, quindici presenti in tutto, vi era anche Luca Palamara, presidente dell'Associazione nazionale magistrati.
In conclusione Scalia ha aggiunto: 
" Chi ha fatto il magistrato non dovrebbe passare ala politica."
Chissà come l'avranno presa Palamara e gli altri due magistrati presenti, Giulio Romano e Antonio Patrono ex membri del Consiglio superiore della magistratura italiana.

Fonte: Panorama 22/7/2010 pag. 68.