martedì 13 luglio 2010

Lo Stato, ovvero noi, vedremo mai questi soldi?

La notizia, come sempre, è di quelle che fanno riflettere e piangere, oltre ad arrabbiarsi,  nel constatare lo sperpero di denaro pubblico che si è fatto e si continua a fare.

CIMOLI INCASSA, il cda paga.

RISARCIMENTI Sono stati condannati dalla Corte dei conti i tre membri del cda delle Ferrovie dello Stato che approvarono il pagamento di 4,56 milioni di euro al numero uno della società, Giancarlo Cimoli, quando "volò" dalle Ferrovie dello Stato verso l'Alitalia. Gaetano Scoca, Mario Sebastiani e Roberto Ulissi dovranno restituire alle Fs la cifra che decisero di versare a Cimoli a titolo di liquidazione, premio di risultato e incentivazione triennale per il periodo in cui era presidente e amministratore delegato delle Ferrovie.(Staremo a vedere se, come e quando questi tre signori pagheranno il maltolto! NdB) Nessuna responsabilità, invece, dei membri del comitato per i compensi degli amministratori dell'alta dirigenza delle Ferrovie, Robero Pessi e Francesco Forlenza. 

Caris Vanghetti su Panorama n.66 del 15/7/2010 

Questa la secca notizia giornalistica alla quale, però, discendono alcune riflessioni. Cimoli, questo eccezionale amministratore, amico di Fini e D'Alema che lo hanno voluto a capo delle Fs prima e dell'Alitalia poi con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti, veniva pagato come uno dei  migliori e capaci manager a livello mondiale. Sei volte di più dell'amministratore di Air France, che non è fallita, anzi si voleva comprare l'Alitalia per come l'aveva ridotta Cimoli con la complicità dei sindacati, specialmente quello dei piloti!

Ecco cosa scriveva a RaiNews24 il 10-02-2007:

 Dopo la retribuzione d'oro Cimoli riceve una liquidazione d'oro, 5 milioni di euro.
La cosa ha sollevato l'attenzione dei diessino Salvi e Villone (Diessini anche loro come D'Alema. NdB) che hanno chiesto l'interessamento del Parlamento alla questione.
"L'Alitalia - dichiara Salvi - va malissimo. La cura del dottor Cimoli ha peggiorato la malattia. La compagnia di bandiera potrebbe addirittura portare i libri contabili in tribunale. Con questi risultati fallimentari alle spalle, il dottor Cimoli avrebbe ottenuto dal Tesoro una liquidazione da 5 milioni di euro e la garanzia di essere sollevato da qualsiasi azione di responsabilità nei suoi confronti". (Chi gli ha concesso questa clausola di salvaguardia? Vorremmo conoscere ilo suo nome, sarebbe il minimo. NdB)

"Il Parlamento - sottolinea - deve essere adeguatamente informato di questa situazione. In tempi difficili per il bilancio statale sarebbe inconcepibile un trattamento di questo genere. Una sola domanda resta: ma davvero in questo modo il governo dell'Unione pensa di poter recuperare il suo rapporto con una opinione pubblica disorientata e incerta?".
Giancarlo Cimoli nel 2004 venne nominato al vertice della compagnia Alitalia. Per il risanamento della compagnia aerea, Cimoli realizza il "Piano industriale 2005-2008", con l'obiettivo di riportare in attivo i conti a partire dal bilancio 2006. Dopo la semestrale in rosso rettifica la previsione, definendo l'utile un obiettivo non più raggiungibile. La gestione Cimoli non piace ai sindacati che hanno chiesto ripetutamente al governo il suo avvicendamento.  

Nel settembre 2006 il Governo Prodi avoca a sé la crisi della compagnia aerea.
 
Particolare scalpore ha destato la retribuzione di 2,800,000 euro ossia molto di più degli stipendi degli amministratori delegati di compagnie aeree utile quali KLM (il quadruplo) e British Airways (il triplo).
[Fonte]