martedì 4 maggio 2010

Il commento di Grillo alle parole di De Magistris

Nel post precedente ho pubblicato un intervento dell'ex magistrato Luigi De Magistris. 
Il suo operato da parlamentare europeo lo faccio valutare dal comico genovese urlante alla Luna, Beppe Grillo che insieme a Di Pietro ha contribuito a farlo eleggere. Ecco quanto pubblicato dal Corsera il 1° aprile 2010.

Grillo chiude la porta a De Magistris
«Passi politici? Se li faccia da solo»
L'eurodeputato ha proposto di riunire diverse forze tra cui il Movimento 5 Stelle per creare un'alternativa al Pd
 
MILANO - Porta chiusa per De Magistris in casa Grillo. Dal leader del Movimento 5 Stelle arriva un deciso no alla proposta dell'eurodeputato dell'Idv di riunire le forze dell'antiberlusconismo in antitesi al Pd, da Sinistre ecologia e libertà al Popolo viola, dai grillini all'Idv. «Luigi De Magistris è stato eletto con i voti dell'Italia dei Valori e del blog - scrive Grillo sul suo sito -. L'obiettivo era di avere un eurodeputato a Bruxelles e non in televisione». Il "delfino" di Antonio Di Pietro dovrebbe, a suo parere, occuparsi del suo incarico e non di altro. «Fare luce sui capitali mafiosi in Europa e sui finanziamenti europei in Italia. Attraverso la Rete, ogni giorno. Un lavoro che fatto a tempo pieno non consentirebbe neppure di vedere la famiglia. È stato eletto come indipendente e poi ha preso la tessera Idv. Parla a nome del Movimento 5 Stelle senza averne l'autorità. Dice di aver intenzione di fare passi politici e concreti: i passi, se li faccia da solo». Intanto Grillo i suoi passi li fa e annuncia sul blog un ricorso contro Formigoni ed Errani, «governatori a vita» di Lombardia ed Emilia Romagna: «La legge è uguale per tutti, tranne che per Pdl e Pdmenoelle - scrive -. Gestiscono una Regione per 15/20 anni nonostante la legge italiana lo vieti: uniti nell'inciucio». 

ALTERNATIVA AL PD - De Magistris aveva detto che «l'Idv deve essere ponte di collegamento con Grillo». Un'ipotesi che Antonio Di Pietro ha accolto con freddezza. «Non ne so nulla, sono appena arrivato in campagna e sto curando i carciofi. Fino a martedì voglio occuparmi solo della mia campagna» ha spiegato giovedì il leader dell'Idv. Dunque se ne riparlerà semmai dopo Pasqua. La proposta dell'ex pm è quella di organizzare una conferenza a Firenze a metà maggio per raccogliere l'alternativa al centrosinistra, da Nichi Vendola a Beppe Grillo, dall’Italia dei Valori al Popolo viola. «Dobbiamo unire le forze del cambiamento - dice in un'intervista al Fatto quotidiano - e semplificare l’offerta del centrosinistra perché lo vogliono i nostri elettori. Da un lato ci sarà il Pd e dall’altro questo nuovo raggruppamento di movimenti e partiti. L'Idv non deve sciogliersi, sarebbe la guida di questo processo di semplificazione». L’approdo, spiega De Magistris, sono le prossime elezioni politiche: «Dobbiamo presentarci con una federazione di partiti e movimenti che, alleata col Pd, sia in grado di guidare il centrosinistra verso la vittoria». 
«NON SONO PORTAVOCE» - Ma dopo la secca precisazione di Grillo, arriva anche il chiarimento dell'europarlamentare: «Non ho mai avuto intenzione di parlare a nome del Movimento 5 Stelle - sottolinea -, ho semplicemente indicato una strada di dialogo fra tutte quelle forze sociali e politiche che hanno a cuore il futuro della democrazia italiana e che devono lavorare in modo compatto perché il berlusconismo si renderà sempre più aggressivo progressivamente al suo indebolirsi. Con il Movimento 5 Stelle e con lo stesso Grillo condivido battaglie indispensabili ma ne rispetto l'autonomia». Favorevole all'idea di un'alternativa al Pd la Federazione della Sinistra: «È una proposta di grande interesse. C'è bisogno di vera sinistra e tutto ciò che va nella direzione dell'unità ci trova disponibili - dice Orazio Licandro, della segreteria del Pdci -. L'alternativa a questa destra rozza ed eversiva va costruita sul terreno della concretezza e dell'idealità. D'ora in poi a sinistra non si può più sbagliare». 
RICORSO CONTRO ERRANI E FORMIGONI - Intanto, come si diceva, Grillo se la prande con i «governatori a vita» Errani e Formigoni: «Prima delle elezioni ho scritto che avrei fatto ricorso in caso di elezione del duo erraniformigoni - scrive sul blog -. Farò ricorso al più presto per vincerlo. Errani e Formigoni vanno mandati a casa». Grillo torna dunque all'attacco contro i governatori di Emilia Romagna e Lombardia: «Un tempo c'era Roma imperiale. Augusto, Vespasiano, Marco Aurelio, imperatori per diritto divino che regnavano fino alla morte. Poi vennero i secoli bui, il Medioevo, la Rivoluzione francese, quella russa, il ventennio mussoliniano e la democrazia parlamentare. Oggi, dopo un paio di millenni di storia e di evoluzione della politica, siamo arrivati ai governatori a vita per diritto partitico. Si tratta di individui che per motivi ignoti ai cittadini, ma noti alle segreterie di partito, gestiscono una Regione per 15/20 anni nonostante la legge italiana lo vieti».